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Porto Santo, già rivestita dal suo genitore, mentre la reggenza era stata
tenuta da Pedro Correa, genero di Bartolomeo Perestrelo I, perchè marito
della figlia legittima Hizeu.
Non si meravigli il lettore di questa promiscuità di figli legittimi e di
figli naturali, nè della contemporanea presenza di mogli legittime e di
amanti, perchè tali erano i costumi del tempo e gli esempi palesemente
offerti dagli stessi Monarchi di Portogallo e di Spagna, dagli alti dignitari
delle Corti, Iionchè da taluni Vescovi e Principi della Chiesa. Questi eccel-
lenti ed eminenti personaggi sfoggiavano apertamente le loro amanti e
chiedevano onori e titoli pei loro bastardi, fossero essi stati semplicemente
illegittimi od anche adulterini.
La prole avuta fuori matrimonio veniva ufficialmente presentata do-
vunque, anche a Corte, come quella legittima ed anche assieme a quella
legittima, per cui non dobbiamo neppur sorprenderei se l'arcivescovo di
Lisbona, Dom Pero de Noronha, avesse successivamente avuto per amanti
- come già riportato di anzi - le due sorelle di Bartolomeo Perestrelo I
e se il figlio maschio di costui, Bartolomeo Perestrelo II, anche se nato
fuori del matrimonio paterno, potesse succedergli nella carica ufficiale
predetta.
Da queste premesse, dedotte dagli scarsissimi dati che ci sono perve-
nuti, si dovrebbe concludere che Felipa Mofiiz fosse figlia naturale del
Perestrelo e, difatti, non ne porterebbe il casato.
Qualche biografo, invece, volle spiegare questo particolare molto signi-
ficativo, richiamandosi ad un'usanza verosimilmente praticata nella Peni-
sola Iberica nel tempo al quale ci riferiamo. E cioè, che i figli di sesso
femminile, pur se legittimi, non assumevano il casato del padre, bensì
quello della madre. Si tratta, però, di un appiglio, anche se la cosa possa
avere avuto fondamento storico, perchè, neanche a farlo apposta, nella
stessa famiglia dei Perestrelo ricorre un esempio in perfetta contraddizione
con quanto si vorrebbe affermare. Difatti, Hizeu, figlia legittima di Bar-
tolomeo Perestrelo e moglie di Pedro Correa, vien sempre chiamata Hizeu
Perestrelo e non Hurtado de Mendoza, come la madre.
Qualche altro, per spiegare l'enigma della « moglie di Colombo»,
suppose che Felipa Moiiiz fosse nata da un matrimonio contratto da sua
madre dopo la morte del Perestrelo. Questa ipotesi, se, da una parte, ver-
rebbe ad escludere che fosse figliuola del Perestrelo, come vorrebbe la
tradizione popolare, d'altra parte si presterebbe ad assegnare alla giovane
Felipa un'età inferiore ai 23 anni, allorchè convolò a nozze con Colombo,
ma non spiegherebbe per quali particolari motivi fosse accolta in quel
Monastero di Lisbona, al quale accedevano soltanto i congiunti dei Cava-
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