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della nobile famiglia di quella città italiana, era emigrato negli ultimi
decenni del secolo XIV in Portogallo, dove era stato chiamato Perestrelo.
Quivi, sul finire dello stesso secolo era nato Bartolomeo, il quale, in se-
guito, era stato ammesso fra i gentiluomini della Corte del re Dom [oào I,
O Mestre de Aviz, essendogli stato riconosciuto l'originario grado di nobiltà.

    Tra le prime spedizioni che il Principe Don Enrico il Navigatore inviò
all'esplorazione della costa atlantica dell'Africa, vi fu quella del 1418, ca-
pitanata da [oào Gonçalves Zarco e Tristan Vaz Teyxeira, la quale, sor-
presa un giorno da una fiera tempesta, dovette abbandonare la vicinanza
del litorale, che si sforzava di seguire, e, trascinata per parecchi giorni al
largo, era andata ad approdare, per puro caso, all'isola disabitata di Porto
Santo, del gruppo di Madera. Nel successivo anno 1420, i medesimi navi-
gatori, attratti dalla vista d'una specie di nube, che spesso si scorgeva bassa
sull'orizzonte dalla parte di Sud-Ovest, approdarono alla maggiore isola
di Madera, distante una dozzina di leghe e trovata, del pari, disabitata.

    Le dette isole, già note nell'antichità, erano state perdute di conoscenza
e, poi, ritrovate da navigatori genovesi, come risulta dalla Carta di Ange-
lino Dalorto (Dulcert) del 1339, dal Portolano Mediceo (1351), opera di
un Anonimo genovese che si credette d'identificare in Nicoloso da Recco,
dal Mappamondo dei Fratelli Pizigani (1367). Le denominazioni d'Insule
Porto Sancto, de lo Legname, e Deserta, figurano su tali Carte, tutte di
data precedente alla ricognizione operata dai Portoghesi nel 1418-20, e
quest'ultimi le accettarono integralmente, traducendole nella loro lingua.
Madera, difatti, è la traduzione del vocabolo italiano Legname.

    Gli storici portoghesi Azurara e Da Barros, riportando il ritrovamento
di quest'arcipelago, non fecero menzione che il Perestrelo partecipasse alla
spedizione e, difatti, il nome di quest'ultimo venne associato a quello
dell'isola di Porto Santo solo sette anni più tardi, nel 1425, allorchè il Pe-
restrelo chiese ed ottenne di colonizzare l'isola, mentre fu solo nel 1446
che gli venne riconosciuto il possesso effettivo dell'isola e il titolo eredi-
tario di Capitano-donatario.

    Non si conosce per quale titolo il Perestrelo abbia ottenuto questa inve-
stitura della Capitanìa, ma più d'uno storico ha asserito che a tale nomina
non furono estranei gli intrighi presso il religiosissimo Principe Don En-
rico dell'arcivescovo di Lisbona, Dom Pero de Noronha, il quale pare
abbia successivamente goduto le grazie d'Isabela e di Bianca Perestrelo,
sorelle del futuro Capitano-donatario.

    Sembra, altresì, che la colonizzazione di Porto Santo non abbia appor-
tato al Perestrelo quei vantaggi economici e quei risultati che si attendeva.
Non possedendo grandi capitali per tentare uno sfruttamento intensivo

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