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Cronache e di Annali, venivano stesi in lingua latina, mentre le persone
del popolo si servivano nei loro reciproci rapporti della parlata dialettale.
Colombo, dato il ceto sociale da cui proveniva, finchè risiedette in
Liguria dovette servirsi del dialetto per comunicare coi propri simili. Tra-
sferitosi, in seguito, sia pure nella maniera drammatica che la tradizione
ci ha fatto conoscere (v. n. 9), sul suolo iberico, dovette, volente o nolente,
apprendere la parlata locale che, data la sua incoltura in Umane Lettere,
divenne anche la sua lingua scritta. Il latino l'intendeva con fatica e i
suoi primi contatti con tale lingua li ebbe attraverso le annotazioni e le
leggende riportate sulle Carte nautiche del tempo, che egli consultava.
In seguito, imparucchiò qualcosa di più di latino - specie durante la sua
prima permanenza al Convento de « La Ràbida », nella quale avrebbe
pure approfondito la conoscenza della lingua castigliana - ma il latino
lo scrisse sempre in forma così sgrammaticata e scorretta, da costituire un
esempio tipico (latino colombiano).
Ora, un attento esame della costruzione delle sue frasi spagnole, nonchè
delle parole in esse adoperate, rivela qua e là tracce evidenti del suo lin-
guaggio d'origine. E così, ad esempio, l'uso del digramma gn in luogo
della n con la tilde sopra, la soppressione della sillaba iniziale di tal une
parole spagnole, per cui si rendono più affini alle corrispondenti italiane
(es. Spagnola per Espafiola); la modifica di termini spagnoli per avvici-
narli maggiormente alla forma italiana (es. N atividad invece di N avidad =
Natale) e via dicendo.
Infine, non va tralasciato il richiamo che, un uso sia pure molto limi-
tato del nostro idioma, Colombo lo fece, come ne dà chiara prova in due
distinti luoghi: nel Libro de Las Profecias (composto negli anni 1501-2)
e nelle postille marginali del volume Naturalis Historiae di Caio Plinio
Secondo, acquistato da Colombo per incrementare la propria cultura
naturalistica.
Nel primo esempio, si tratta di una breve noticina, la quale suona
così: « Dopo el peccato delli primi parenti, cadendo l' homo de male en
pegio, perdete la simiglian(a de Dio, et, como dice el psalmista, prese
similitudine de bestia »,
Nell'altro esempio, si tratta di una postilla marginale, annotata in
una pagina di quel volume e che, con un misto di parole italiane e spa-
gnole, dice testualmente: « Dc l'ambra es cierto nascere in India soto
tierra, he yo ne ho fato cavare in molti monti in la isola de Feyti (Haiti),
vel de Ofir, vel de Cipango, a la quale habio posto nome Spagnola, y ne
ho trovato pieça grande como el capo, ma no tota chiara, salvo de chiaro
y parda, y otra negra, y ve n'è asay)).
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