Page 49 - SCIENZA IN CITTA'
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Ultimo venne l'uomo
56 La comparsa del genere "Homo" Soltanto in tempi relativamente recenti,
La lunga vicenda dell'evoluzione biologica cioè nella seconda metà dell'Ottocento, con
e culturale della specie umana si identifica i numerosi ritrovamenti di fossili umani e il
con la storia delle modificazioni che l'uomo progredire delle conoscenze scientifiche in
ha apportato al suo ambiente. Fin dalla loro campo antropologico si diffuse a poco a poco
comparsa sul pianeta, infatti, i nostri pro- in tutto il mondo la convinzione che l'uomo
genitori si distinsero dalle altre specie ani-
mali per la caratteristica straordinaria - fa parte del regno animale, anzi "costitui-
sce un ramo collaterale del ceppo delle
nel corso dei millenni affinatasi sempre più Scimmie del Vecchio Mondo", come affer-
- di fabbricare utensili. Essi non si limita- mò Darwin in L'origine dell'uomo e la sele-
rono a utilizzare gli oggetti che avevano a
zione sessuale (1871). In precedenza, co-
disposizione (pietre, rami, ossa), ma acqui- munque, Aristotele, nella sua Historia
sirono la capacità di produrre gli strumenti Animalium, aveva già posto l'uomo tra gli
necessari alla loro sopravvivenza .. animali distinguendolo per un insieme di
Proprio questa capacità di inventare un
certo tipo di strumento, di scegliere la ma- caratteri: positura eretta e locomozione bi-
pide, grande volume cerebrale in rapporto
teria prima per realizzarlo, di adoperare le alla mole corporea, capacità di ragionare,
mani in modo coordinato, è stata considera- linguaggio articolato.
ta da molti antropologi essenziale per di- Con la pubblicazione nel 1859 della sua rivo-
stinguere il genere Homo da altri generi,
come ad esempio l'Australopithecus (oggi luzionaria opera L'Origine delle specie,
Charles Darwin aveva sostenuto argomen-
estinto) che, pur appartenendo alla fami- ti sufficienti a rimuovere credenze profon-
glia degli Ominidi, sembra non possedesse damente radicate: in particolare l'afferma-
questa abilità. zione che la vita si è evoluta nel tempo a
Le più recenti concezioni antropologiche
partire da un'antica forma originaria, im-
non accettano classificazioni rigide; ma l'at- plicava che anche l'uomo deriva da qualche
tribuzione di determinati resti ossei al ge- ceppo primitivo animale. Questa ipotesi
nere Homo è sempre un'operazione delica- scandalizzò il mondo intero.
ta. Resta comunque il fatto che il cammino Fino alla metà del secolo scorso l'antropolo-
evoluzionistico dell'uomo va visto in stretto gia non era ancora una scienza ufficialmen-
rapporto con la sua "industria", sia essa la te riconosciuta tra le discipline universita-
primitiva scheggiatura della pietra, ovvero rie. È vero che nel Settecento scienziati del
l'attuale calcolatore elettronico. calibro di Georges L. Leclerc Buffon, Lin-
Questo itinerario ci porterà indietro nel
tempo facendoci percorrere, attraverso le neo, Louis Daubenton, Petrus Camper,
Friedrich Blumenbach avevano dato im-
testimonianze custodite nei musei romani, pulso agli studi in questo campo. Al natura-
alcune tappe fondamentali dell'evoluzione
scientifica dell'uomo. lista svedese Linneo in particolare va il me-
rito di aver collocato l'uomo al posto giusto
"Iddio dunque creò l'uomo alla sua immagi- nel regno animale, nell'ordine dei Primati.
ne, secondo la sua somiglianza ... E il Signo- La classificazione completa dell'uomo at-
re Iddio formò l'uomo dalla polvere della tuale è: regno animale, tipo cordati, sotto-
terra, e gli alitò nelle nari un fiato vitale: e
l'uomo fu fatto anima vivente". Su questo tipo vertebrati, classe mammiferi, ordine
primati, famiglia ominidi, genere Homo,
passo dell' Antico Testamento è basato il specie Homo sapiens, sottospecie sapiens.
mito ebraico-cristiano della creazione del-
È anche vero però che quando, nel 1856,
l'uomo; per molti secoli esso fornì una spie- nella valle del fiume Neander, in Germa-
gazione, universalmente accettata, al mi- nia, fu casualmente trovato uno strano cra-
stero delle nostre origini.
nio, assolutamente diverso da quello di