Page 44 - SCIENZA IN CITTA'
P. 44
tratta di microscopiche forme sferiche o fi- più completa e affascinante ricostruzione
lamentose interpretate come resti di cellu- della fauna di mammiferi che ha popolato fi-
le procariote. no a qualche decina di migliaia di anni fa la
Nulla del genere si trova comunemente nei nostra penisola. Fra le tracce fossili meglio
musei di paleontologia dove di solito è pos- conservate del Museo ci sono una serie di
sibile osservare fossili a partire da circa 600 impronte di tetrapodi, rettili o anfibi vissu-
milioni di anni fa in poi, cioè dall'inizio di ti nel Permiano, circa 240 milioni di anni fa,
quell'Era chiamata Paleozoica. La storia rinvenute sulle Dolomiti.
della Terra e della vita sulla Terra, infatti, Specializzata negli invertebrati marini, in
è stata ripartita in grandi spazi di tempo particolare molluschi, lamellibranchi ed
detti Ere, ciascuna delle quali comprende echinidi è la sezione paleontologica del già
due o più periodi, secondo una sequenza il- citato museo del Servizio Geologico (vedi
lustrata nella Tabella II a pago 52. scheda a pago 114). Ricca di oltre 50.000 re-
Il Museo di Paleontologia del Dipartimen- perti, essa era un tempo aggregata alla col-
to di Scienze della Terra dell'Università lezione mineralogica; ora costituisce un
"La Sapienza" di Roma (vedi scheda a pago corpus a sé stante di notevole importanza
118) è cresciuto, a partire dalla fine dell'Ot- scientifica.
tocento, attorno alle prime raccolte di fossi- L'evoluzione della vita
li curate da Giuseppe Ponzi ed è attualmen- Attraverso l'osservazione dei fossili è pos-
te uno dei più importanti d'Italia per l'unici- sibile ricapitolare in modo efficace la storia
tà e l'eccezionalità di alcuni suoi pezzi. Ol- della vita sulla Terra intesa come storia
tre a un laboratorio di restauro, esso com- dell'evoluzione dei viventi. Da quando ha
prende due ampie sale di esposizione, nelle fatto la sua comparsa, infatti, la vita si evol-
quali si possono osservare, anzitutto, re- ve. La molla che fa scattare il meraviglioso
perti di paleobotanica con resti di piante ri- meccanismo dell'evoluzione è la mutazio-
salenti all'Era Paleozoica. ne, quel fenomeno per cui il patrimonio ge-
Per quanto riguarda gli animali vi sono ric- netico degli individui subisce delle variazio-
che collezioni di fossili di invertebrati mari- ni che si traducono in nuovi caratteri eredi-
ni in grado di offrire un panorama abba- tari o in modificazioni di quelli vecchi. Non
stanza completo della loro evoluzione; si va tutti i caratteri così originati, però, potran-
dai poriferi (spugne), ai celenterati (bellis- no perpetuarsi nella discendenza; avranno
simi gli esemplari corallini), ai molluschi, maggiori probabilità in tale senso quelli che
agli echinodermi, agli artropodi. rendono l'individuo più adatto al particola-
Anche i vertebrati sono ben rappresentati, re ambiente in cui si è trovato a vivere. È
soprattutto per ciò che riguarda i mammi- come se l'ambiente nei riguardi dei viventi
feri. I pezzi di grande interesse sono molti, operasse continuamente una scelta, pro-
ma bisogna almeno citare due esemplari muovendo i migliori, cioè i più adatti, e boc-
completi di Elephas antiquus, una specie ciando gli altri. Questa forza che dirige e
gigantesca alta alla spalla 5 metri, vissuta controlla l'evoluzione fu chiamata da Char-
nel Pleistocene; inoltre un intero gruppo fa- les Darwin (1809-82) "selezione natura-
miliare di Elephas falconeri, l'elefante na- le", cioè scelta, ovviamente inconsapevole,
no della Sicilia, e un interessantissimo re- operata dalla natura.
sto di Leithia melitensis, il roditore gigan- Così, nel lungo tempo geologico le specie si
te, anch'esso siciliano, che raggiungeva le sono originate le une dalle altre e ciascuna
dimensioni di un gatto. Sempre risalente al si è evoluta adattandosi sempre meglio al
Pleistocene lo scheletro completo di Dice- proprio ambiente.
rorhinus etruscus, un rinoceronte di taglia Anche se non priva di oppositori neppure
medio-piccola. Nel complesso si tratta della