Page 39 - SCIENZA IN CITTA'
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46 mazione dei minerali conseguenti ai cam- Una teoria unificante
biamenti dello stato fisico della parte su- L'ipotesi di una Terra differenziata in invo-
perficiale della crosta terrestre, erano
lucri concentrici di diversa natura chimica e
esposti i campioni di rocce metamorfiche. fisica ha trovato il sostegno sperimentale
Una seconda parte espositiva raccoglieva i dell'indagine sismica. Gli studiosi hanno
prodotti dell'energia esterna della Terra, utilizzato i terremoti, sia quelli naturali che
cioè erosione, accumulo e formazione di
rocce sedimentarie. quelli provocati artificialmente da esplosio-
ni, e altri dati di tipo geofisico come un mez-
Infine, una terza parte espositiva illustra- zo per indagare l'interno della Terra. Le
va le diverse "regioni geologiche" italiane. onde sismiche, infatti, si propagano con ve-
Dal tempo imperfetto usato in questa bre- locità e con modalità diverse a seconda del-
ve esposizione ci si può rendere conto che il la natura dei materiali attraversati e le loro
Museo di Geologia, pur continuando a esi- registrazioni consentono di ricavare infor-
stere come patrimonio dell'omonimo Istitu- mazioni indirette sui vari strati del nostro
to, non è più accessibile al pubblico. Lo svi- pianeta.
luppo dell'attività didattica e di ricerca ha Lo schema generalmente accettato si può
costretto i responsabili ad acquisire gran
così riassumere. Se consideriamo uno spac-
parte dello spazio prima destinato al museo cato della Terra lungo i 6.372 km di raggio
e a ridurre ai minimi termini la parte espo- del nostro pianeta, a partire dall'esterno,
sitiva. Per rimediare, sia pure in parte, a c'è una crosta di rocce silicatiche rigida, a
questa perdita, il Dipartimento di Scienze
della Terra, Università La Sapienza" di bassa temperatura e a densità circa 2,7 vol-
te superiore rispetto a quella dell'acqua,
Roma (vedi scheda a pago 112), caso raro che ha uno spessore di circa 35 km in corri-
nel contesto degli istituti universitari, con-
sente visite guidate ai propri laboratori nel spondenza dei continenti e di 5 km in corri-
spondenza degli oceani. La crosta conti-
corso delle quali è possibile rendersi conto nentale è costituita essenzialmente da un
di come procede la moderna ricerca in tipo di silicati nel loro insieme simili ai gra-
Scienze della Terra e visitare quel che resta niti, quella oceanica da silicati chiamati ba-
di visibile del Museo Geologico ormai sman- salti.
tellato. Sotto la crosta, fino a 2.900 km di profondi-
Il Museo di Mineralogia e quello di Geolo- tà, c'è uno spesso strato detto mantello.
gia, comunque, non sono le uniche struttu- Anch'esso è composto di silicati, ma più ric-
re scientifiche dell'area romana in cui è pos- chi di elementi pesanti, con una densità me-
sibile ammirare una esposizione generale dia 3,4 volte superiore a quella dell'acqua, e
di minerali e di rocce. Una ricca raccolta di caratterizzati da una temperatura media
campioni litomineralogici esiste anche molto elevata: fra i 2.000 e i 3.000 gradi cen-
presso il Servizio Geologico d'Italia (vedi
tigradi.
scheda a pago 114) e comprende, oltre a una Sono temperature che, a pressioni ordina-
collezione di minerali metalliferi (prove- rie, farebbero fondere i silicati del mantel-
nienti dai principali giacimenti italiani e
lo, ma le elevate pressioni cui è sottoposto
stranieri) e non metalliferi, e a una collezio- questo strato, anche a causa del carico dei
ne di rocce acquisite sul terreno dagli ope- materiali che lo sovrastano, hanno l'effetto
ratori del Servizio Geologico stesso a corre- di aumentare il punto di fusione.
do dei rilevamenti per la compilazione della Lo stato fisico in cui si trova il mantello è
Carta geologica d'Italia; sono stati raccolti quello di un materiale ad elevata viscosità.
anche campioni di marmi, di materiali deco- Infine, dal limite inferiore del mantello fino
rativi da costruzione, e di saggi artistici or- al centro della Terra, c'è un nucleo compo-
namentali in materiale litoide pregiato. sto in prevalenza di ferro e nichel con una