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   Nella notte fra il 22 e il 23 dicembre e la mattina succes-   li
siva circa un migliaio di indigeni vennero con le loro canoe     c
fino alla Santa Maria. Alcuni arrivarono addirittura a nuo-      tr
to, sebbene la nave fosse ormeggiata a più di tre miglia dal-    L
la costa. In seguito, quando indigeni e uomini bianchi co-       p
minciarono a conoscersi l'un l'altro, scene di questo genere     a
non furono più possibili, temendo che i nativi si impadro-       a
nissero delle navi; ma per il momento questa idea non ave-       L
va ancora attraversato la mente dei miti taino.                  in

   Un messaggero arrivò ad Acul da parte di Guacanagarf, il      p
cacicco di Marien, la zona nordoccidentale di Haiti, dunque      ta
un personaggio più potente di quello con cui avevano avuto       d
a che fare fino a pochi giorni prima. Guacanagari mandò al-      c
l'ammiraglio una magnifica cintura con una splendida fib-        q
bia d'oro, invitandolo a fare scalo dalle sue parti. Colombo     c
non se lo fece dire due volte, poiché tutti gli assicuravano     p
che i giacimenti d'oro si trovavano in quella direzione. Fra
l'altro, la parte centrale dell' isola era chiamata Cibao, no-   si
me che ricordava molto da vicino Cipango, il Giappone.           g
Così, prima che il sole sorgesse, il 24 dicembre la Santa        l'
Maria e la Niiia ripartirono dalla baia di Acul, con gli equi-   ra
paggi ansiosi di trascorrere il Natale alla corte di Guacana-    z
gari, che forse altri non era che l'imperatore del Giappone!
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   Il fato decise altrimenti. Con vento contrario, i due va-     q
scelli non riuscirono a coprire in un giorno solo le poche       a
miglia che separavano Acul dalla capitale di Guacanagari         le
nella baia di Caracol. Dalle undici di sera la Niiia e la Santa  sp
Maria restarono bloccate dalla bonaccia a est di Cap-Hai-        la
tien, entro il passaggio Limonade, il canale d'accesso alla      c
barriera corallina. Ogni uomo a bordo era esausto, avendo        c
trascorso la notte precedente in divertimenti e bisbocce con     G
gli indigeni; e poiché il mare era calmo, con onde lunghe e
senza vento, una sensazione di assoluta tranquillità - quale
trabocchetto per un marinaio! - pervase la nave ammira-
glia. Persino l'ammiraglio si ritirò a riposare per la prima
volta in quarantotto ore. Il timoniere affidò la barra a un
mozzo e passò il resto del quarto sonnecchiando.
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