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l'estensione dell'Asia, avrebbe collocato le navi proprio
presso le coste cinesi. Egli si convinse che Cuba era la
«provincia del Mangi », un nome che le mappe più o meno
fantasiose della Cina da lui consultate facevano corrispon-
dere a una penisola situata nell'angolo sudorientale dell'im-
pero. L'ammiraglio cercò inoltre di rilevare l'altezza della
stella polare utilizzando il suo primitivo quadrante. Pur-
troppo scelse la stella sbagliata: Alfirk della costellazione
di Cefeo, che in quella sera di novembre era situata diretta-
mente sopra la stella polare, e così trovò che la latitudine di
Cuba era di 42 gradi nord, cioè la latitudine di capo Cod nel
Massachusetts! Naturalmente egli sapeva di essere in erro-
re, poiché nella traversata aveva raggiunto i 28 gradi nord,
e nella sua Lettera egli corresse la latitudine del Nord di
Cuba in 26 gradi, il che era ancora troppo di 5 gradi.

   L'ammiraglio iniziò a raccogliere campioni di vario tipo,
sperando con questi di convincere i compatrioti che era arri-
vato perlomeno sulle frange estreme dell' Asia. C'era un ar-
busto che odorava come cannella, e forse era cannella; la
bursera, che egli riteneva una forma asiatica della gommo-
resina vista a Chio; e il piccolo e non commestibile nogal
del pais, che egli identificò con la noce di cocco menziona-
ta da Marco Polo. Le palme da cocco sono ai nostri occhi
talmente legate all'immagine della costa caribica da farei
dimenticare che esse, come le banane, sono state introdotte
dagli spagnoli. Gli uomini della nave scavarono alcune ra-
dici che Maestro Sanchez, il chirurgo, identificò come ra-
barbaro cinese, una preziosa spezia importata in Europa,
ma si scoprì che si trattava di una pianta priva di valore.

   Dell'oro, nessuna traccia. Quando gli spagnoli domanda-
vano dell'oro, gli indigeni li conducevano sempre in qual-
che nuovo posto. Secondo loro, vi era un'isola chiamata
Babeque dove si raccoglieva l'oro sulla spiaggia a lume di
candela e lo si forgiava in tavolette. Questa falsa informa-
zione fu la causa del primo disaccordo nell'alto comando
spagnolo. Senza informare l'ammiraglio, Martin Alonso
Pinz6n se ne andò infatti con la Pinta, sperando di essere il
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