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sero a soffiare, ma moderatamente, e du-
dal 26 settembre al primo ottobre la flotta
382 miglia. L'equipaggio cominciò a la-
tolare. Tre settimane senza avvistare terra
e più di quanto essi avessero mai speri-
uel momento. Tutti divennero nervosi, an-
era niente da fare se non seguire il trantran
e alla traina. Le lagnanze, vere o immagi-
di giorno in giorno, e si formavano cric-
a ogni minuto più lontana, e davanti a loro
esserci? Probabilmente nulla, salvo che
ne di quel maledetto genovese. Bisogna
etro, o gettarlo fuori bordo!
obre il vento rinforzò e in cinque giorni,
la flotta percorse 710 miglia. 116 ottobre,
itudine di 65 gradi ovest e trovandosi dun-
a nord dell'attuale Puerto Rico, Martin
ccostò l'agile Pinta alla nave ammiraglia
cate la rotta, signore, a sud-ovest per
e! » Colombo non capì se Martin Alonso
he avevano mancato il Giappone e doves-
ua verso sud-ovest per ovest in direzione
sse invece il Giappone a stare su quella
e lo sapeva anche Pinz6n, che la flotta
en più delle 2400 miglia che secondo i suoi
o le Canarie dal Giappone. Sebbene fosse
ombo mantenne tuttavia la rotta verso
causa della declinazione magnetica della
est, della quale egli non teneva conto,
ltà a sud-ovest.
po un altro falso avvistamento di terra,
uccelli passarono sopra le navi, volando
ovest; si trattava della migrazione autunna-
ntale dell' America settentrionale in dire-
occidentali. Colombo decise che a quel
eglio seguire gli uccelli piuttosto che le
quella stessa sera cambiò rotta. Fu una ri-