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dunque perché Colombo non avrebbe potuto fare lo stesso pe
in Asia? Inoltre, la colonia che Colombo aveva in mente era ri
più uno stabilimento commerciale che una colonia in senso te
stretto. Lo stabilimento commerciale - ciò che noi chiame- al
remmo stazione commerciale - era un'idea familiare per gli bi
europei. Era l'estensione della sovranità del proprio stato in
un altro territorio a scopi commerciali; poteva essere soste-
nuta dalle armi se si trattava di una regione relativamente
selvaggia, come lo stabilimento commerciale genovese in
Crimea o il portoghese Sào Jorge da Mina sulla Costa d'O-
ro; così come poteva essere un insediamento extraterritoria-
le pacifico, quale lo Steelyard della lega anseatica di Lon-
dra o lo stabilimento degli Avventurieri Mercanti di Am-
sterdam. Il mappamondo allestito nel 1492 da Martin Be-
haim, che condivideva le idee geografiche di Colombo,
mostrava un arcipelago a sud del Giappone, corrispondente
alle Ryu Kyu; se in mezzo non ci fosse stata la barriera
americana, e l'oceano fosse stato così poco esteso come Co-
lombo pensava, egli senza dubbio avrebbe fondato uno sta-
bilimento commerciale in un'isola come Okinawa, che sa-
rebbe diventata un importante centro di smistamento fra la
Cina e l'Occidente, una base per i traffici mercantili e per
l'opera missionaria. Non erano prospettive stravaganti co-
me può sembrare, dal momento che, ottant'anni più tardi,
nelle Filippine, Legazpi occupava il territorio di Manila in
nome della Spagna e vi costruiva la città vecchia, con una
forza a sua disposizione non certo più consistente di quella
di Colombo, e senza che nessun principe o potentato avesse
nulla da obiettare. Manila divenne un centro commerciale
di immenso valore, dove i prodotti della Spagna venivano
scambiati con quelli della Cina.
Può sembrare bizzarro anche il fatto che i sovrani accon-
sentissero a dare a Colombo un dieci per cento dei profitti
futuri. Ma era normale all'epoca in tutta l'Europa che i so-
vrani ricompensassero i loro sottoposti in tal maniera, e del
resto nei paesi orientali l'uso è ancora in vigore. Abdullah
Dawaish, primo ministro del sultanato arabo del Qatar, nel