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Ton. Gli uomini d'equipaggio « non avevano nulla da man-         viaggio. Egli fece mett
giare eccetto la galletta e un poco di olio e aceto, ed erano
esausti per il lavoro senza soste fatto con le tre pompe, dal    gia sabbiosa e le punte
momento che le navi stavano per affondare a causa della
moltitudine di vermi che le rodeva ». Come se non bastas-        salì fin quasi ai ponti, s
se, uno dei temporali notturni tipici di questa costa si abbat-
té su ciò che rimaneva della flotta spagnola, tagliando i cavi   vennero allestiti per of
della Bermuda e mandandola a scontrarsi con la Capitana.
La nave ammiraglia le lanciò un cavo e la sua ancora, unica      ste condizioni, essi res
per due vascelli, fortunatamente resistette.                        Questi cento sedici

   Dopo sei giorni i venti divennero più moderati e le cara-     della Giamaica poteva
velle, con le travature ormai simili a « un alveare », come      dagli scafi delle navi m
scrisse Ferdinando nel suo resoconto, e i marinai « avviliti     polato da indiani amic
e disperati», ripresero faticosamente la navigazione verso       che sapeva per esperie
est lungo la costa cubana. Intorno al lO giugno, quando si       potute nascere dal con
trovavano ancora a ovest di Santiago, Colombo stabilì che        i nativi, dispose che tu
l'unica cosa da fare era di portarsi al largo manovrando con     non scendessero a terra
le mure a sinistra, nella speranza che una spinta favorevole     zazione.
potesse portarli attraverso il canale Sopravvento fino a capo
Tibur6n di Hispaniola. In seguito Colombo riconobbe l'er-           Prima di tutto occor
rore di questa decisione, e che in quel frangente sarebbe        fio Colombo inviò Die
stato preferibile aumentare la velocità, lascando le scotte,     spedizione di approvvi
in direzione di Giamaica. Quando infatti le caravelle ebbero     fin quasi all'estremità o
raggiunto un punto stimato a circa cento miglia da Hispa-        scirono a procurarsi un
niola, l'acqua prese ad affluire dalle falle della Bermuda in    tornarono trionfanti a S
modo così allarmante che l'ammiraglio diede l'ordine alle        nuità dei rifornimenti,
due caravelle di bracciare in croce puntando su Giamaica.        del villaggio vicino, ne
Egli avrebbe potuto prendere a bordo della Capitana l'equi-      tro tre perline di vetro,
paggio dell'altra nave e cercar di raggiungere Hispaniola        pezzo di merletto, e un
con quella; ma anche la nave ammiraglia aveva molte falle,       altro per un campanell
e non era affatto sicuro che fosse in grado di affrontare un     gnoli e genovesi non p
vento di prua per altre cento miglia. Dal momento che le         proprio conto non si ri
navi di legno faticano molto meno col vento in poppa, e na-      golari rifornimenti forn
vigano più speditamente, l'idea di cercar rifugio in Giamai-     z'altro morti di fame.
ca era buona.
                                                                    Ma come far ritorno
   Il 25 giugno i malridotti vascelli, coi ponti quasi a pelo    rate a riva le due carav
dell'acqua, entrarono nella baia di Sant' Anna, in Giamaica,     un gran tratto di mare;
                                                                 bile che qualche nave
                                                                 da quelle parti, anche p
                                                                 comunicato che in Gia
                                                                 ravelle non erano utiliz
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