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202 che Colombo aveva ch
Ton. Gli uomini d'equipaggio « non avevano nulla da man- viaggio. Egli fece mett
giare eccetto la galletta e un poco di olio e aceto, ed erano
esausti per il lavoro senza soste fatto con le tre pompe, dal gia sabbiosa e le punte
momento che le navi stavano per affondare a causa della
moltitudine di vermi che le rodeva ». Come se non bastas- salì fin quasi ai ponti, s
se, uno dei temporali notturni tipici di questa costa si abbat-
té su ciò che rimaneva della flotta spagnola, tagliando i cavi vennero allestiti per of
della Bermuda e mandandola a scontrarsi con la Capitana.
La nave ammiraglia le lanciò un cavo e la sua ancora, unica ste condizioni, essi res
per due vascelli, fortunatamente resistette. Questi cento sedici
Dopo sei giorni i venti divennero più moderati e le cara- della Giamaica poteva
velle, con le travature ormai simili a « un alveare », come dagli scafi delle navi m
scrisse Ferdinando nel suo resoconto, e i marinai « avviliti polato da indiani amic
e disperati», ripresero faticosamente la navigazione verso che sapeva per esperie
est lungo la costa cubana. Intorno al lO giugno, quando si potute nascere dal con
trovavano ancora a ovest di Santiago, Colombo stabilì che i nativi, dispose che tu
l'unica cosa da fare era di portarsi al largo manovrando con non scendessero a terra
le mure a sinistra, nella speranza che una spinta favorevole zazione.
potesse portarli attraverso il canale Sopravvento fino a capo
Tibur6n di Hispaniola. In seguito Colombo riconobbe l'er- Prima di tutto occor
rore di questa decisione, e che in quel frangente sarebbe fio Colombo inviò Die
stato preferibile aumentare la velocità, lascando le scotte, spedizione di approvvi
in direzione di Giamaica. Quando infatti le caravelle ebbero fin quasi all'estremità o
raggiunto un punto stimato a circa cento miglia da Hispa- scirono a procurarsi un
niola, l'acqua prese ad affluire dalle falle della Bermuda in tornarono trionfanti a S
modo così allarmante che l'ammiraglio diede l'ordine alle nuità dei rifornimenti,
due caravelle di bracciare in croce puntando su Giamaica. del villaggio vicino, ne
Egli avrebbe potuto prendere a bordo della Capitana l'equi- tro tre perline di vetro,
paggio dell'altra nave e cercar di raggiungere Hispaniola pezzo di merletto, e un
con quella; ma anche la nave ammiraglia aveva molte falle, altro per un campanell
e non era affatto sicuro che fosse in grado di affrontare un gnoli e genovesi non p
vento di prua per altre cento miglia. Dal momento che le proprio conto non si ri
navi di legno faticano molto meno col vento in poppa, e na- golari rifornimenti forn
vigano più speditamente, l'idea di cercar rifugio in Giamai- z'altro morti di fame.
ca era buona.
Ma come far ritorno
Il 25 giugno i malridotti vascelli, coi ponti quasi a pelo rate a riva le due carav
dell'acqua, entrarono nella baia di Sant' Anna, in Giamaica, un gran tratto di mare;
bile che qualche nave
da quelle parti, anche p
comunicato che in Gia
ravelle non erano utiliz