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cor oggi essa porta il nome di Montserrat. Poi fu la volta di
un isolotto rotondo disabitato a cui diede il nome di Santa
Maria la Redonda. A parecchie leghe sopravvento avvistò
una grande isola che chiamò, senza però farvi scalo, Santa
Maria la Antigua, nome derivato da un noto dipinto della
Vergine che si trovava a Siviglia. Durante la notte fra l'Il e
il 12 novembre, la flotta gettò l'ancora nel lato sottovento
di un'isola chiamata dall'ammiraglio San Martin, poiché
era la vigilia della festa di san Martino di Tours. Probabil-
mente non si trattava dell 'attuale colonia franco-olandese di
St. Martin, ma di Nevis, nome che Colombo diede forse a
Saba. Originariamente il suo nome era Santa Maria de la
Nieve e faceva riferimento alla leggenda di Santa Maria
Maggiore, la seconda chiesa più antica di Roma, costruita
sull'Esquilino dopo che la Vergine, per indicare il luogo da
lei prescelto, aveva fatto nevicare in agosto. *
Nei pressi di Nevis si trova l'attuale St. Kitts, che Co-
lombo tradizionalmente chiamò San Cristébal , come il suo
patrono, perché la forma della montagna suggeriva l'imma-
gine di un gigante che porti qualcuno sulle spalle. A questa
segue l'isola di St. Eustatius, che è probabilmente la corru-
zione del nome Sant' Anastasia dato da Colombo. I marinai
la chiamano ancora « Statia ».
La flotta trascorse la notte fra il 12 e il 13 novembre in
panna al largo della elevata isola conica di Saba. Doveva
certo essere uno spettacolo superbo! Diciassette vascelli
con la velatura ridotta, in lenta deriva sul lato sottovento, le
luci sprigionate dalle lanterne di poppa delle navi più gran-
di e dalle lucerne di ferro dei vascelli più piccoli riflesse
sull'acqua. La mattina la flotta sarebbe senz'altro stata di-
spersa: ma già alle prime ore del giorno ogni vascello alzò
le vele e si affrettò intorno alla nave ammiraglia per prende-
re gli ordini. Colombo stabilì una rotta verso ovest, diretta
a un'isola che le guide indigene indicavano come Ayay.
* Devo al mio amico dottor Leonard Olschki l'interpretazione di S,[M.] de la
niebe dell'iscrizione riportata sulla mappa di La Cosa, che altri hanno decifrato
come « delanrebe ». «delanesbon », «alaresbon» ecc,