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abitanti, ammoniva i credenti a ben guardarsi dall'ammettere ciò che non
avesse origine biblica o cristiana!

    Insomma, le ipotesi circa l'esistenza d'altre terre sconosciute agli Anti-
podi, con i relativi abitanti, non potevano e non dovevano ammettersi
dai fedeli al Figliuol di Dio, perchè, altrimenti, essi sarebbero venuti impli-
citamente ad affermare, o l'esistenza di popoli non discendenti d'Adamo,
il che sarebbe stato in contraddizione con l'Antico Testamento, o, se di-
scendenti del pari d'Adamo, l'esistenza di popoli che, per il fatto di tro-
varsi in luoghi in cui nessuno dell'Orbe conosciuto poteva giungere, nè
loro partirsi di là per venire in quest'ultimo, sarebbero rimasti ignoti a
Cristo e, pertanto, incapaci di salvezza e di redenzione dal peccato ori-
ginale. Il che, sarebbe stato in contraddizione con la Scrittura del N uovo
Testamento, la quale afferma che Gesù s'immolò sulla Croce per la reden-
zione dell'intero gregge dei ngli d'Adamo!

    Se nel periodo della decadenza dell'Impero Romano s'erano potuti af-
fermare concetti di tal natura, il Medio Evo, che s'iniziò col definitivo
crollo avvenuto nel 476 d. C. - dato il persistere di condizioni ambien-
tali sfavorevoli - non poteva accennare lì per lì a mutamenti d'indirizzo.
Difatti, il senso di paura incusso dalle invasioni barbariche dapprima e,
poi, dall'avvicinarsi della fine del mondo, pronosticata dalla superstizione
religiosa per l'anno Mille, avevano distolto le menti dallo studio dei pro-
blemi della cultura.

    Nel primo periodo, quello delle invasioni barbariche, i sudditi del
crollato Impero d'Occidente avevano dovuto pensare alla salvezza del
corpo e, nel successivo, soltanto a quella dell'anima, ma, tuttavia, non
bisogna inferire da ciò che, durante l'intera prima metà del Medio Evo,
gli studi abbiano languito.

    Nei conventi e nelle abbazie, la face dell'umano sapere era rimasta
perennemente accesa, ma se in codesti luoghi il pensiero medievale s'era
mostrato attivo e vigilante, c'è da osservare che lo era stato nel settore
che, allora, poteva maggiormente interessare e raramente nel campo della
cultura naturalistica o, meglio, cosmografica, le cui concezioni, rimon-
tanti all'antichità classica, avevano subito i neri attacchi - come s'è po-
tuto vedere - dei primi Padri della Chiesa, tendenti a riportarle alla ve-
tusta espressione di quelle esposte nelle Sacre Scritture.

    Ad ogni modo, per debito di coscienza, si deve riconoscere che, mal-
grado tutto, la nostra cultura, generalmente parlando, venne salvata dalla
Chiesa Romana, perchè, senza l'opera di tutela svolta nei Cenobi, sarebbe
stata sommersa nel caos delle invasioni barbariche o nella marea d'indif-
ferentismo per ogni cosa terrena, generatasi con l'approssimarsi del Mille.

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