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in mezzo alle genti, con tutte le altre Nazioni intorno; cose impossibili a
verificarsi se la Terra fosse stata sferica e non piana.
Circa, poi, l'ipotesi dell'esistenza di altre terre sconosciute, interveni-
vano, per confutarle, argomenti tratti del pari dalle fonti sacre. E, difatti
- s'obbiettava,- la massa continentale unica della terra emersa, distinta
nelle sue tre parti - Europa, Asia e Libia (Africa) - armonizza perfetta-
mente col concetto della Divinità Una e Trina. Perchè mai la Divina
Provvidenza avrebbe 'dovuto creare ulteriori terre, se le tre stirpi - di
Sem (Semiti), di Cam (Carni ti) e di Jafet (Giapeti) - derivate dal pa-
triarca Noè, lo scampato per premio divino al cataclisma del Diluvio uni-
versale, erano allogate una per ciascuna parte dell'unico Continente?
E per gli Antipodi? Peggio che peggio!
Quel formidabile ragionatore chiamato Firmiano Lattanzio (230-325 d.C.),
da S. Gerolamo definito « il Cicerone cristiano» a cagione delle sue
apologie e della sua strenua difesa delle dottrine cristiane, soleva dire
che la concezione degli Antipodi rappresentava un cattivo scherzo dei
dotti, sempre inclini ad esercitare volontieri il loro ingegno in cose in-
verosimili !
Sant'Agostino (354-436), il più grande pensatore della patristica, pure
ispirandosi nella sua filosofia a quella di Platone, confessava di non essere
ben sicuro dell'isolamento del globo terrestre nello spazio e, frattanto, lo
immaginava come un globo emergente per circa 1/3 del suo diametro
(parte abitata ed abitabile) sulle acque dell'Oceano, a sua volta rappre-
sentato da un globo liquido. E, in quanto alle terre antipodali e ai loro
La Terra secondo Sant'Agostino.
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