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cara, voce che non udiva da più di otto anni: quella del fratello Barto-
lomeo, fortunatamente giunto all'Espafiola in un momento così grave.
Bartolomeo, partito - come si ricorderà - nel 1485 da Lisbona per
recarsi in Inghilterra ed offrire a quel Monarca il progetto di Cristoforo,
fu colto per via dai pirati, i quali, dopo avergli tolto ogni cosa, lo abban-
donarono sopra una spiaggia deserta. Il pover'uomo dovette con le sue
fatiche e col suo spirito d'iniziativa, rimettersi in mezzi e in viaggio, giun-
gendo in Inghilterra con qualche anno di ritardo. Colà imparò la lingua
del Paese e visse disegnando Carte marine e cercando occasioni per entrare
in rapporti con quella Corte. Difatti, nel febbraio 1488 disegnò per conto
del Re Enrico VII un Mappamondo, che firmò con la solita sottoscrizione:
Bartolomeo Colombo di Terra Rossa (v. n. 13 b).
Riuscito ad entrare in rapporti col Monarca, sembrerebbe che fosse
anche riuscito a convincerlo di porre sotto la bandiera del proprio Paese
l'impresa del fratello, se non che, nel recargli la fausta notizia, apprese
durante il suo passaggio per la Francia, il maraviglioso annunzio dell'av-
venuta scoperta.
Si affrettò, allora, a raggiungere la Spagna, ove si presentò ai Reali.
Questi lo accolsero benignamente, lo nobilitarono, per cui potè fregiarsi
anche lui del titolo di Don, gli affidarono il comando di tre caravelle ben
fornite di viveri, con le quali raggiunse l'Española. Un soccorso insperato
per i coloni dell'Isabela, a corto di cibarie!
Ristabilitosi, l'Ammiraglio si trovò di fronte a nuovi guai.
Il Margarite, che s'era ribellato all'autorità di Diego Colombo durante
l'assenza dell'Ammiraglio, aveva abbandonato il Forte di San Tommaso
e i suoi uomini, i quali, abbandonati a loro stessi, s'erano sparpagliati nei
vicini territori, vivendo alle spalle dei nativi, violandone le donne e pro-
vocando quelle reazioni, che dovevano eliminarli, tanto più facilmente
quanto più si mostravano isolati o in piccoli gruppi.
Il Margarite trovò un ottimo alleato nel Vicario Apostolico Padre Buyl,
il cui comportamento verso entrambi i fratelli Colombo non poteva rive-
larsi maggiormente ostile e odioso.
I rapporti fra l'Ammiraglio e il Vicario Apostolico, cioè fra le due più
elevate Autorità della colonia, erano divenuti talmente tesi, da costituire
una sorta di duello personale ad armi ineguali. Allorchè i provvedimenti
emanati dall' Ammiraglio per salvare alla meglio la difficilissima situazione
locale non garbavano al Padre Buyl, questi lanciava l'interdetto contro il
Governatore e Vicerè e sospendeva le funzioni religiose. L'Ammiraglio,
allora, gli tagliava i viveri - i quali erano strettamente razionati per tutti -
per il che Padre Buyl era costretto a capitolare per fame, rappacificandosi
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