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Il lunedì 6 agosto 1492 un'ondata sconnesse il timone della Pinta, cioè
ebbe a verificarsi il fatto delittuoso premeditato dai padroni della caravella
Rascon e Quintero. Il capitano della Pinta, Martino Alonzo Pinzén, fece
riparare alla meglio il danno, ma l'indomani il mare grosso rinnovava
l'avarìa ed essa fu ancora riparata con legature e altri mezzi di fortuna.
Questi due incidenti fecero comprendere all' Ammiraglio che non era pru-
dente continuare il viaggio con una nave in quelle condizioni e che faceva
d'uopo sostituirla alle Canarie con altro legno, se l'avesse trovato.
Il successivo giorno II, nelle acque della Gran Canaria, Colombo
lasciò M. A. Pinzén con l'ordine di atterrare su quell'isola e di procu-
rarsi colà, possibilmente, un'altra nave. Frattanto, lui proseguiva assieme
alla Niiia alla volta dell'isola Gomera, la più piccola del gruppo, con
l'obbiettivo di tentare altrettanto in quest'ultima isola. Giunto il 12 alla
Gomera, non vi trovò alcuno, ma vi apprese che era attesa la signora del-
l'isola, la Marchesa Beatriz de Bobadilla (v. n. 35), e Colombo sperò di
poter noleggiare la nave che conduceva la Marchesa.
Ma, il 23, non vedendo giungere alcuno, fece vela per tornare alla
Gran Canaria, dove giunse il 25.
Passando il giorno 24 nelle acque dell'isola Tenerife, venne notato che
quel Pico era in eruzione, cosa che atterrì gli equipaggi, non essendo
questi abituati alla vista delle grandi manifestazioni vulcaniche.
La Marchesa Bobadilla era stata alla Gran Canaria e n'era ripartita
da un paio di giorni, dirigendosi alla Gomera.
Vela latina Vela quadra
inferita alla propria antenna. inferita al proprio pennone
È issata in testa del corto al bero orizzontale.
a calcese.
Si tratta d'un trevo, la vela più bassa d'un
albero a vele quadre.