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Poco dopo, raggiunta l'isola di Saltés e la Bocca dell'Estuario, l'ar-
matella, ormai avvolta nel gran respiro dell'aperto mare, in nomine Do-
mini Nostri [esu Christi, scioglieva tutte le sue vele al vento.

    Colombo navigava verso il suo Destino! Il ricordo dei nove anni di
fatiche, di stenti, di ansie, di dolori, di fervide speranze e di amare delu-
sioni del soggiorno portoghese, nonchè quello dei successivi sette anni
d'altrettante vicende alterne, vissute in Terra di Spagna, erano svaniti di
colpo, dimenticati. La realtà era quella che contava.

    Egli, fidente nella vittoria da tanti anni sognata, stava ora per affidare
alla greve onda di mare lungo, caratteristica dell'Atlantico, le sue prue
ardite. Egli, finalmente, respirava l'acre odore del catrame e la salsedine
oceanica sul cassero di quella nave capitana che, en el nombre de Dios,
s'accingeva a buscar el Levante por el Poniente!

    48. Il « Giornale di bordo », - « Partimmo venerdì 3 agosto 1492,
alle otto, dalla barra di Saltés, e andammo con forte virazione - imbatto
di mare ,-- fino al tramonto verso il Sud per 60 miglia, che son 15 leghe,
e poi ancora verso il Mezzodì quarta di Sud-Ovest, che era la rotta per
le Canarie », Chi scrive queste parole è l'Ammiraglio medesimo nel suo
Giornale di bordo.

    Colombo, com'era vecchia costumanza - oggidì, invece, tassativo ob-
bligo - di tutti i comandanti di nave, tenne il suo bravo Giornale o Diario
di bordo, che è il documento in cui vengono giornalmente annotate, con
precisione di particolari, tutte le circostanze in cui si svolge la navigazione
e la memoria d'ogni fatto, che interviene durante 'il viaggio.

    Si ritiene che il Giornale non sia stato compilato da Colombo soltanto
durante il quarto viaggio transatlantico, da lui compiuto in condizioni di
salute tutt'altro che floride, ma, per quello che riguarda il viaggio di
scoperta, ci risulta che, al ritorno, lo consegnò, come di dovere, ai Reali,
pregandoli di fargliene avere copia per suo ricordo.

    La Regina aderì volontieri a tale richiesta e, poichè molte notizie anno-
tate nel detto Giornale potevano dare ombra alla Nazione rivale - il
Portogallo - od anche far gola ad altri profittatori, per mantenere il se-
creto, provvide a farlo alterare nei punti reputati più compromettenti da
due persone diverse. E di ciò la Regina diede notizia a Colombo in una
lettera indirizzatagli il 5 settembre 1493.

    Alla morte dello Scopritore, tutte le sue Carte e i suoi libri passarono
al figliuolo Don Fernando e, in seguito, alla morte di quest'ultimo, al de-
genere Don Luis Co16n che, nella sua qualità di Terzo Ammiraglio del
Mare Oceano, doveva aver cura della Biblioteca Colombina fondata da
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