Page 20 - SCIENZA IN CITTA'
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Dettaglio di un'eruzione solare in un'immagine
scattata dallo Skylab della NASA, un satellite-
laboratorio dotato di spettroeliografo. Nella
superficie solare o "fotosfera", costituita da gas
incandescenti a circa 6000 gradi centigradi di
temperatura, si distinguono piccole aree più
scure o "macchie", dove la temperatura
è inferiore, e aree più chiare o "fecole", dove
la temperatura è più elevata.

ni Trenta, in seguito alla scoperta dei pro-        tenere sotto controllo gli alti e i bassi della
cessi di decadimento radioattivo: l'energia         nostra stella.
del Sole deriva dai processi di fusione nu-         La culla dei pianeti
cleare che si svolgono al suo interno, dove         Ora che ci siamo fatti un'idea dell'astro cen-
le temperature sono ben superiori a quelle          trale del sistema solare, è il momento di
fotosferiche, raggiungendo i 15 milioni di          compiere un "Grand Tour" fra i pianeti, un
gradi. Tali processi stanno alla base della         viaggio nello spazio e nel tempo, poiché as-
produzione di energia in tutte le stelle che        sisteremo, attraverso animazioni, alla loro
si vedono risplendere. Nel Sole, in partico-        nascita. È ancora il patrimonio di immagini
lare, i nuclei degli atomi di idrogeno si fon-      esistenti presso la Fototeca a offrire questa
dono insieme per trasformarsi in elio e in al-      opportunità.
tre particelle e radiazioni energetiche.            Fra i "prigionieri" del Sole quelli aventi
Sebbene gli esperti ci assicurino che il Sole       maggiori dimensioni sono 9 e vengono chia-
è una stella stabile e che la quantità di ener-     mati pianeti. Essi si trovano entro un rag-
gia da esso irradiata non subirà importanti         gio di 6 miliardi di km dall'astro centrale. A
variazioni ancora per un lunghissimo tem-           partire dal più vicino sono: Mercurio, Ve-
po, ci sono molte manifestazioni della sua          nere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Ura-
attività che attraversano momenti di stan-          no, Nettuno e Plutone (Tabella I a pago 33).
ca o di ripresa obbedendo a un ciclo unide-         Ciascun pianeta, a sua volta, può avere at-
cennale. Queste oscillazioni sono costante-         torno a sé uno o più satelliti. I satelliti fino-
mente registrate e studiate al fine di com-         ra conosciuti sono una cinquantina. I piane-
prendere meglio i meccanismi di funziona-           ti più dotati di satelliti sono Saturno con 17,
mento della nostra stella.                          Giove con 16, Urano con 15. La Terra ne ha
In decine di osservatori solari sparsi in tut-      uno solo: la Luna.
to il mondo viene quotidianamente seguita           Esiste poi la classe, numerosissima, dei
l'evoluzione di macchie, di facole o delle più      corpi minori del sistema solare che vagano
spettacolari protuberanze: enormi getti di          sia nello spazio fra i pianeti, sia al di là del-
idrogeno che, di tanto in tanto, si sollevano       l'ultimo pianeta; a seconda della loro natura
dalla superficie del Sole fino a centinaia di       essi vengono chiamati asteroidi o pianetini,
migliaia di chilometri per poi ricadere giù.        comete, meteoriti. Gli asteroidi, frammen-
L'attività solare, come è noto, ha effetti di-      ti solidi di piccole dimensioni, occupano,
retti sulla vita nel nostro pianeta e su alcu-      per la maggior parte, lo spazio compreso
ne attività del'uomo. Il Sole, infatti, oltre       fra le orbite di Marte e di Giove. Le comete,
alla radiazione elettromagnetica, irradia in        minuscoli ammassi di gas congelati, sono
ogni direzione un flusso di particelle ele-         sparse un po' dappertutto, ma vi sono buo-
mentari, in prevalenza protoni ed elettro-          ne ragioni per ritenere che, ai margini dei
ni, con velocità variabili fra 400 e 800 km al      confini gravitazionali del Sole, si trovi una
secondo. Nei periodi di maggiore turbolen-          nuvola cometaria circumsolare, quasi in
za questo flusso, chiamato dagli astronomi          forma di guscio sferico, che contiene oltre
col suggestivo nome di vento solare, au-            cento miliardi di questi corpi.
menta la sua velocità e densità, interagisce        Osservando le immagini ravvicinate dei
col campo magnetico terrestre, provoca ve-          pianeti riprese dalle sonde spaziali, che la
re e proprie tempeste magnetiche, disturbi          Fototeca conserva sotto forma di splendide
meteorologici, spettacolari fenomeni quali          diapositive a colori, ci si può rendere conto
le aurore polari e interferenze alle trasmis-       che esiste una sostanziale differenza di co-
sioni radio. È anche accertata una relazione        stituzione. I primi quattro pianeti - Mercu-
fra l'attività solare e le grandi variazioni cli-   rio, Venere, Terra e Marte - sono caratte-
matiche. Un motivo di più, insomma, per
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