Page 15 - SCIENZA IN CITTA'
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Figure esplicative realizzate nel XVII secolo per
         chiarire la struttura dell'universo secondo il
         sistema tolemaico (in alto), che poneva la Terra
         al centro, e il sistema copernicamo (in basso), che
         è invece eliocentrico e chiarisce che sono i pianeti,
         con i rispettivi satelliti, a compiere un moto
         di rotazione intorno al Sole.

22 lilei, ai più moderni rifrattori in uso nel se-
                                                                   colo scorso nelle specole del centro storico
                                                                   di Roma.
                                                                   Un'analisi attenta meritano gli strumenti
                                                                   usati dagli astronomi romani dell'Ottocen-
                                                                   to: il quadrante murale che Feliciano Scar-
                                                                   pellini, fondatore della specola del Campi-
                                                                   doglio, aveva fatto montare sulla Torre di
                                                                   Nicolò V; il prisma obiettivo e gli spettro-
                                                                   scopi che padre Secchi utilizzava per analiz-
                                                                   zare la luce delle stelle e del Sole. Questi
                                                                   strumenti più moderni stanno alla base di
                                                                   quella che si può definire la seconda rivolu-
                                                                   zione astronomica e cosmologica, dopo
                                                                   quella copernicana e galileiana.
                                                                   Mano a mano che l'uomo ha affondato il suo
                                                                   sguardo nel cielo, con l'aiuto di telescopi
                                                                   sempre più potenti, si è reso conto che esi-
                                                                   ste una maestosa gerarchia fra i corpi cele-
                                                                   sti. Il nostro Sole è al centro di un sistema
                                                                   planetario formato da nove pianeti. Ma la
                                                                   sua posizione non è affatto privilegiata: es-
                                                                   so non è che una degli oltre cento miliardi di
                                                                   stelle riunite insieme in un grande sistema
                                                                   a forma di disco chiamato Galassia. E la no-
                                                                   stra Galassia, a sua volta, non è che una dei
                                                                   miliardi e miliardi di galassie riunite insie-
                                                                   me in ammassi e superammassi che popola-
                                                                   no l'intero universo.
                                                                   L'analisi della debole luce di questi lonta-
                                                                   nissimi corpi celesti ha permesso di scopri-
                                                                   re che, pur nella grande varietà di situazio-
                                                                   ni, una straordinaria unità fisica e chimica
                                                                   governa l'universo; ma soprattutto ha con-
                                                                   sentito di scoprire che tutti i sistemi più alti
                                                                   della gerarchia cosmica, cioè le galassie e
                                                                   gli ammassi di galassie, si allontanano reci-
                                                                   procamente l'uno dall'altro. Sono come l'u-
                                                                   va sultanina - ha esemplificato un noto
                                                                   astrofisico per fare meglio afferrare il con-
                                                                   cetto - in un impasto che lievita rapidamen-
                                                                   te. L'universo, insomma, si espande.
                                                                   Se le galassie si allontanano, ci deve essere
                                                                   stato un tempo remoto in cui erano estre-
                                                                   mamente vicine e compatte. Così, rico-
                                                                   struendo a ritroso nel tempo la fuga delle
                                                                   galassie, gli astronomi sono pervenuti a
                                                                      quella che potremmo definire la cosmologia
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