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a quei disgraziati che lanciavano insulti villani al loro in-
irizzo: «Eccoli, i figli dell'ammiraglio delle zanzare, di
olui che ha scoperto le terre della vanità e della delusione,
uoghi di rovina e tomba dei gentiluomini castigliani! » In effetti
isogna ammettere che come amministratori i tre fratelli Colombo
on erano stati affatto brillanti: deboli quando avrebbero dovuto
ssere fermi, e spietati nel momento sbagliato; non avevano salvato
li indigeni dallo sfruttamento, e si erano alienati il favore di gran
arte dei coloni spagnoli con provvedimenti impopolari, come
uello di distribuire le derrate importate dalla madrepatria secondo
riteri di punizione o di gratifica. I sovrani, non sapendo
ncora che Roldan si era reinserito nella comunità e che era
ata adottata la riforma del repartimiento, incaricarono
rancisco de Bobadilla di recarsi a Hispaniola come com-
missario del re, con poteri illimitati. Se Bobadilla si fosse
messo subito in viaggio, sarebbe giunto quando regnava la
alma e i fratelli Colombo riuscivano a gestire la situazione
on relativa padronanza. Purtroppo la partenza fu ritardata
i oltre un anno, ed egli giunse a Santo Domingo il 23 ago-
o del 1500, quando l'ammiraglio era a La Vega, Bartolo-
meo a Xaragua, e il comando della città era affidato al più
ebole dei tre fratelli, Diego. La prima cosa che Bobadilla
ide appena sbarcato fu una forca dalla quale pendevano
ette spagnoli; Diego lo informò con leggerezza che altri
inque sarebbero stati impiccati il giorno seguente. Si trat-
ava di uomini che, al comando di un certo Adrian de Moxi-
, si erano ribellati, e che erano stati sconfitti e catturati
on l'aiuto di Roldàn. Bobadilla, scandalizzato, senza at-
endere le spiegazioni dell'ammiraglio, prese in mano la si-
uazione, impadronendosi del forte e del governo, incarcerò
Don Diego sulla sua nave ammiraglia, mise sotto sequestro
utte le proprietà dell 'ammiraglio, ottenne l'alleanza dei co-
oni proclamando la libertà di ricercare ovunque l'oro; infi-
e, quando Colombo si presentò alla sua convocazione, lo
mise in catene e lo confinò nella prigione della città. Barto-
omeo, che si trovava nell'interno con un esercito fedele,