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16. Un Altro Mondo
L 4 di agosto, mentre le caravelle stavano levando le anco-
e e accingendosi all'esplorazione del golfo, agli spagnoli
occò un terribile spavento, forse il peggiore delle loro vite.
Un'enorme ondata di marea o di maremoto, probabilmente
causata da un sommovimento vulcanico, si precipitò rom-
bando attraverso la Boca, strappò la gomena dell 'ancora
della Vaqueiios, sollevò la nave ammiraglia a un'altezza che
embrò spaventosa, e poi la precipitò così in basso che
ognuno poteva vedere il fondale marino. L'ammiraglio de-
cise che era meglio abbandonare velocemente quel luogo, e
affibbiò allo stretto il nome di Boca de la Sierpe.
Attratto dalla vista delle montagne della penisola di Pa-
ia, dall'altra parte del golfo, Colombo si diresse verso
nord. Avvicinandosi all'estremità della penisola, fu accolto
da quel meraviglioso spettacolo che ancor oggi delizia i ma-
inai in quella zona. A poppa si apriva il golfo placido con
e sue spiagge che si perdevano oltre l'orizzonte; a ovest,
otto il sole calante, si stendeva una processione di monta-
gne e di promontori frastagliati; a oriente vi erano le alte e
accidentate isole che dividono la famosa Boca del Dragén,
c dietro queste si alzavano le cordigliere di Trinidad. Lon-
ano, a nord-est, grazie alla sera limpida, Colombo vide
un'isola: si trattava probabilmente di Tobago. Contraddi-
cendo le asserzioni di un navigatore da biblioteca secondo
l quale l'isola in questione non poteva assolutamente esse-
e Tobago, noi stessi la avvistammo nel 1940 dal pennone
di velaccio della nostra Capitana, da una posizione molto
vicina a quella della flotta del 1498.
Colombo ancorò per la notte a Bahia Celeste, presso la
punta della penisola, e il giorno dopo prese ad esplorarne la
piaggia meridionale lungo il golfo. Qui vi sono molti porti
naturali, e Colombo scelse il più attraente per attraccare, la
Ensenada Yacua, piccola baia rotonda con una spiaggia
abbiosa fra due promontori rocciosi. Sceso a terra, trovò