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92. Il « Libro de las Profecias ) ... - Colombo aveva seguito il con-
siglio della Regina di riposarsi e di curare la propria salute, già abbastanza
malandata, rimanendo, per il momento, lontano dalle cure e dalle preoc-
cupazioni del governo della colonia, ma non era rientrato a casa sua, a
Cordova, dove c'era ad attenderlo Beatriz Henriquez. Era, invece, rimasto
a Granata, dove aveva chiesto ospitalità ai religiosi dell'Ordine di S. Fran-
cesco, a lui sempre simpatici e cari, prendendo stanza nel Convento di Zubia.

    Questo convento era sorto da pochi anni, proprio sul luogo dell'ultima
lotta precedente la disfatta dei Mori, a ricordo d'un fatto d'armi, in cui
aveva avuto parte preponderante la regina Isabella e che, perciò, veniva
indicato con la designazione di scaramuccia della Regina.

    In quel sacro luogo l'Ammiraglio poteva dedicarsi alle sue meditazioni
favorite: la preghiera e lo studio.

    Gli avvenimenti degli ultimi anni, oltre a fiaccarne le energie, ne
avevano modificato parecchio il carattere, generando nell'animo suo un
vivo disgusto per il mondo, la cui incomprensione e la cui ingratitudine
gli erano state cagione di amarissime pene, soprattutto morali.

    Elevando il pensiero a Dio, egli trovava nella preghiera quel conforto
che gli era prima mancato, mentre, la considerazione di tutto ciò che il
Sommo Fattore dell'Universo gli aveva permesso di rivelare all'Umanità,
gli infondeva nell'animo un profondo senso di poesia, ispiratore di grati
componimenti andati, in grandissima parte, perduti.

    Certo che il tempo immediatamente successivo al ritorno dalla sua
terza spedizione transatlantica costituisce un periodo tutto particolare della
sua vita, che riuscirebbe difficile definire se non si conoscessero, sia pure
a grandi linee, gli avvenimenti che l'hanno preceduto e dei quali fu pro-
tagonista, e se non ci fosse noto lo spirito del tempo, non ancora del tutto
proteso verso le idee profondamente innovatrici, le quali dovevano carat-
terizzare l'Evo, che la di lui Scoperta aveva appena iniziato.

    Entriamo, difatti, nel dominio di un misticismo che, ogni giorno più,
approfondisce le proprie radici. E così possiamo notare che Colombo stesso
attenua, e di molto, il carattere speculativo e commerciale rivestito, in
origine, dalla sua impresa, per riverniciarlo sotto l'aspetto di un vasto
programma di propaganda religiosa, il cui svolgimento, compiuto sotto
gli auspici e a maggior gloria dei Re Cattolici, avrebbe avuto in lui l'apo-
stolo più ardente, oltrechè predestinato!

    Lui, quale apostolo della Fede, aveva attraversato il pauroso Mare Te-
nebroso per portare il Vangelo in terre che n'erano prive, e dove si pre-
figgeva di reclutare nuove anime a Dio!
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