Page 25 - Itinerari della Scienza a Roma
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trasparenti a tale emissione di luce, questa indagine
        permette di osservare gli strati sottostanti della superfi-
        cie pittorica, soprattutto di affreschi e quadri, di cui a
        volte è possibile vedere i disegni preparatori, i ripensa-
        menti, i ritocchi, le sourapposizioni di strati pittorici.
        Un impiego particolarmente interessante è la sua uti-
        lizzazione sui manoscritti per lo studio dei palinsesti
        di parti cassa te o per evidenziare scritte illeggibili.
        I raggi gamma, radiazioni pericolose per gli esseri vi-
        venti, solo recentemente sono stati utilizzati in cam-
        po artistico. La gammagrafia è soprattutto utile per
        l'analisi di manufatti di marmo e bronzo di tale
        spessore da non poter essere penetrato dai raggi X. Le
        emissioni di raggi gamma, opportunamente scber-
        mate, vengono registrate su una lastra radiografica
        posta alle spalle dell'oggetto indagato con esiti gene-
        ralmente di mediocre definizione.
        I raggi X o Roentgen, dal nome delfisico tedesco che
        li scoprì nel 1895, sono molto utili nel campo della
        conservazione e del restauro in quanto sono in grado
        di attraversare tutti i corpi di un certo spessore. La
        radiografia è utile nell'analisi dei bronzi di Piccolo
        spessore, di cui permette la conoscenza delle tecniche
        di fusione e di saldatura. Applicata ai dipinti può
        dare importanti informazioni sulla tecnica usata e
        sulle eventuali stesure sottostanti. La immagine si de-
        termina sulla lastra radiografica in base al minore o
        maggiore assorbimento dei raggi da parte dei pig-
        menti: quelli di elevato peso atomico, a base di
        Piombo e di mercurio (biacca, bianco di zinco e di
        titanio, minio, cinabro) assorbono maggiormente i
        raggi X per cui risultano Più chiari mentre quelli or-
        ganici (gesso, colla) o a basso peso atomico assorbo-
        no di meno e quindi appaiono scuri.
        Durante l'ultimo restauro della Danae, tela eseguita
        dal Correggio intorno al 1531, l'applicazione di questo
        metodo diagnostico ha dato interessanti risultati. Dal-
        la lettura delle macchie scure e chiare, determinate
        dal grado di trasparenze dei materiali eterogenei che
        compongono il dipinto sono emersi dati sulla prepara-    "Danae", tela eseguita dal Coreggio intorno al 1531. (In
        zione della tela, tracce di numerosi interventi prece-     alto) La Dnae pronta per l'esame radiografico: il retico-
        denti e soprattutto è stato possibile individuare i ripen-    lo è ottenuto mediante fili di rame tensionati lungo il
        samenti del Correggio in corso d'opera: tra i più inte-     bordo del telaio di legno. ( In basso) Il montaggio ra-
        ressanti la diversa concezione iniziale del viso di Da-    diografico.
        nae e del puttino.
        Una particolare applicazione dei raggi X è costituita    nanze dell'oggetto, e registrati sotto forma di spettro da
        dalla tecnica denominata XRF ovvero fluorescenza a    un computer che, in pochi minuti, permette di ricono-
        raggi X. Una apposita strumentazione, ormai maneg-    scere qualitatiuamente gli elementi presenti.
        gevole e portatile, sottopone l'oggetto a un fascio di     Grazie a questo metodo di indagine, per esempio, è
        raggi X di modesta intensità e delle dimensioni dell'or-    stata individuata nei grigi della Danae e di altre tele
        dine del millimetro quadrato. I raggi X emessi dall'og-    del Correggio la presenza di antimonite (solfuro di an-
        getto e caratteristici degli elementi chimici che lo com-    timonio), il cui impiego come pigmento non era mai
        pongono, sono catturati dal rileuatore, posto nelle vici-    stato attestato dalle fonti storiche e documentarie.
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