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90 nel 1539 a
che « un p
trattamento cristiano furono di gran lunga superati dall'avi- lui per que
dità e dall' ingordigia dei colonizzatori. In mezzo secolo la Pinz6n era
razza dei taino fu pressoché sterminata. In qualche manie- capitano, m
ra, tuttavia, i taino si presero un 'involontaria rivincita sugli molto prob
europei con la Spirochaeta pallida, il batterio che causa la lombo sian
sifilide, da cui il vecchio continente venne rapidamente città, e abb
contagiato. tutti i nativ
alcune di q
La prima epidemia di sifilide di cui si ha testimonianza si volontari s
verificò nel 1494 fra i soldati di un'armata francese che sce- forse al seg
se fino a Napoli e poi fece ritorno in patria. Il vescovo Bar-
tolomé de Las Casas, che ammirava Colombo, amava gli Colombo
indigeni e impiegò una larga parte della sua vita nel tentati- soltanto a cr
vo di proteggerli dallo sfruttamento, afferma categorica- contri con la
mente nella sua Historia scritta intorno al 1530 che la ma- attentament
lattia fu trasmessa all'armata francese da donne spagnole garantivano
che a loro volta l'avevano contratta dagli indigeni portati a stello di Cas
Barcellona da Colombo. Aggiunge poi che, dopo ripetute isole e cinqu
indagini presso i nativi di Hispaniola, ebbe conferma che la i privilegi ch
malattia era endemica nel Nuovo Mondo, e così diffusa che Granada l'ap
i nativi avevano sviluppato efficaci difese immunitarie con- eredi, « ade
tro di essa. Fra gli europei invece la sifilide assunse rapida- titolo di amm
mente le forme più terribili e maligne, mietendo un gran « delle dette
numero di vittime; lo stesso è avvenuto con malattie come il lità di viceré
morbillo e il vaiolo, che infettarono gli indiani dopo il loro tutti gli uffic
contatto con gli europei. completa gi
spettava la g
L'argomento è stato molto dibattuto, ma a noi sembra che
Las Casas avesse ragione. L'equipaggio della Niiia non po- * Fu a uno d
teva aver contratto la sifilide, poiché nel viaggio di ritorno
tutti si dimostrarono sani e in grado di governare la nave fi- lombo tirò fuori
no all'arrivo in patria. Più di una volta Colombo espresse la punzecchiavano
propria meraviglia per l'ottimo stato di salute dei suoi uo- comunque pensa
mini durante l'intera traversata. Medici autorevoli assicura- a far stare ritto u
no che sarebbe stato impossibile per un uomo affetto da si- ciando una delle
filide affrontare un viaggio lungo e faticoso per due mesi piamo: una volta
senza indebolirsi e cadere ammalato. A proposito della Pin- zarlo. Il primo ad
ta non abbiamo nessuna testimonianza di questo tipo; ma un utilizzata nelle b
chirurgo spagnolo, Ruy Diaz de Isla, in un libro stampato Historia del Mon