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suoi reclami di ordine pecuniario, ma anche le sue cariche
di ammiraglio e viceré. Era troppo orgoglioso per sottopor-
re ad arbitrato qualcosa su cui possedeva un chiaro contrat-
to con i reali. Il re fece poi comprendere a Colombo che se
egli avesse rinunciato a tutti i suoi titoli e uffici, con i con-
nessi privilegi pecuniari, avrebbe avuto in cambio una bella
proprietà e una rendita sostanziosa. Colombo rifiutò, consi-
derandola un'offerta indegna. Egli voleva tutto o niente: e
niente ottenne.
Quando la corte si spostò a Salamanca e poi a Valladolid,
Colombo la seguì con grande fatica. Era passato un anno, e
ancora non c'era nulla di nuovo, tranne il peggioramento
della sua artrite. Per gran parte del tempo era costretto a let-
to, in una casa d'affitto. Ma era ancora così ostinatamente
certo che la giustizia avrebbe trionfato da stilare un testa-
mento con ogni sorta di lasciti derivati dalle somme riven-
dicate: un fondo di ammortamento per la crociata, una casa
a Genova a disposizione dei suoi discendenti, una cappella
a Hispaniola dove ogni giorno venissero celebrate messe in
suffragio della sua anima. Forse pensava ingenuamente che
queste pie volontà avrebbero attirato la benevolenza del-
l'Onnipotente, che avrebbe interceduto per lui presso il re
di Spagna.
Quasi negli ultimi giorni di vita, le speranze di Colombo
tornarono a rinfocolarsi con l'arrivo in Spagna dell'infanta
Juana, che veniva a reclamare il materno trono di Castiglia.
L'infanta era stata presente a corte quando Colombo era tor-
nato la prima volta dalle Indie, ed egli si convinse che i fa-
vori concessi dalla sua santa madre sarebbero stati da lei
confermati. Essendo troppo malato per recarsi di persona a
rendere omaggio alla giovane sovrana, inviò il fratello Bar-
tolomeo a intercedere per lui.
Mentre Bartolomeo era impegnato nella missione, si av-
vicinava la fine per l'ammiraglio. Il 19 maggio 1506 egli
ratificò il suo testamento definitivo, nominando Don Diego
suo erede principale e raccomandando tutti gli altri con-
giunti o persone care, ivi compresa la sua antica amante