Page 94 - Itinerari della Scienza a Roma
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tere di urgenza e si configura quale 'pronto inter-     particolare uccelli e gatti che spesso dimorano in
            vento' per bloccare l'ulteriore degrado o la perdita     questi luoghi.
            totale del reperto. Questo infatti, dopo aver giaciu-     Seri problemi sono inoltre connessi con la difficoltà
            to per decenni o secoli coperto da strati più o me-     di difendere adeguatamente le opere site all'aperto
            no spessi di terra, viene a trovarsi improvvisamen-     dall'azione vandalica di chi con disegni e graffi ne
            te a contatto del sole e dell'aria, il che può deter-     sfregia e deturpa le superfici. I reperti sottoposti a
            minare reazioni chimico-fisiche tali da accelerare     restauro recente vengono protetti rivestendoli con
            fenomeni disgregativi. In questi casi una delle pri-     una 'superficie di sacrificio', ovvero una pellicola,
            me necessità che si presentano è quella della puli-     adatta soprattutto per rivestimenti pittorici; invece
            tura delle superfici, per liberarle dalle concrezioni     sulle superfici non restaurate, più porose e quindi a
            terrose e calcaree, quest'ultime provocate dalla     più alto potere d'assorbimento, si procede dapprima
            stessa acqua piovana.                             con solventi per sciogliere gli inchiostri delle scritte
            Le problematiche relative al restauro di tali beni so-     e quindi con paste estrattive per rimuoverli ed impe-
            no ovviamente complesse e variegate e comunque     dire che si espandano.
            tutte riconducibili ad un discorso più generale di ar-
            cheologia all'aperto. Si tratta in realtà di una com-     A d esemplificazione degli interventi operati nel
            plessa serie di operazioni che vanno dallo scavo,     campo delle decorazioni murarie, abbiamo scel-
            agli interventi diretti, allo studio delle cause di de-     to il restauro della Domus Aurea. Dopo l'incendio
            grado, alla manutenzione. Questa vasta materia ri-     del 64 d.C. l'imperatore Nerone volle per sé una
            chiede il fondamentale contributo di tecnologie e di-     nuova e più sontuosa dimora che sostituisse la sua
            scipline diverse ed è perciò che i tecnici che opera-     precedente villa, la Domus Transitoria. Il nuovo
            no presso questa sede lavorano in sempre stretto     complesso, realizzato sul colle Oppio, aveva una tale
            rapporto di consulenza e collaborazione con biologi     estensione, si parla di circa 80 ettari di terreno, da
            e chimici, oltre che con tecnici esterni, in particolare     occupare un quarto dell'intera città, sì che gli stessi
            dell'Istituto Centrale del Restauro. I danni più gravi     scrittori antichi finirono per considerare Roma solo
            con cui bisogna confrontarsi sono ancora una volta     una sua parte. L'edificio fu detto aureo anche per la
            determinati dall'umidità, provocata da vari fattori, co-     ricchezza e la magnificenza dei preziosissimi arredi e
            me le infiltrazioni d'acqua sia piovana che delle in-     delle decorazioni di pavimenti, pareti e soffitti: tutto
            naffiature; per lo più l'acqua assorbita dal terreno ri-     era impreziosito da oro, argento, pietre dure, mosai-
            sale sotto forma di umidità attraverso le murature e     ci, stucchi, pitture, avori, legni pregiatì. La villa era
            le impregna. Il fenomeno è favorito dalla mancanza     inoltre fornita di locali termali e circondata da lussu-
            di un adeguato isolamento delle fondamenta e dal-     reggianti giardini in cui si distendeva uno stagno di
            l'insufficiente traspirazione delle mura.          acqua salmastra, oltre che da boschi e praterie per il
                                                               pascolo di intere mandrie di animali.
           B   isogna inoltre ricordare che i diversi materiali     Di questa immensa residenza imperiale rimane sol-
                                                               tanto un padiglione conservatosi perché inglobato
               possono essere più o meno permeabili; anche
           quelli più compatti, come il marmo, di fatto hanno     nelle fondamenta delle successive Terme di Traiano.
           una propria capacità di assorbimento; questa poro-     Il complesso risulta diviso in due parti, tra le quali si
           sità dei tessuti murari fa sì che i liquidi e l'umidità     osserva una certa discontinuità. La prima comprende
           penetrino molto facilmente. Per combattere l'umi-     gli appartamenti imperiali, la famosa sala ottagona
           dità è necessario intervenire anche sulle strutture,     ed alcuni locali adibiti ad uso pubblico, come la bi-
           risanando le murature, creando intercapedini di     blioteca, la galleria, le sale per banchetti e ricevi-
           protezione, isolando con materiali vari i locali, fa-     menti. Sul lato posteriore un grande cortile contiene
           vorendo la circolazione e quindi il ricambio d'aria.     al centro un bacino di fontana e sul lato corto un
           Danneggiamenti più o meno gravi possono essere      ninfe o , restaurato recentemente, alle spalle del quale
           causati dalle radici delle piante; per ovviare a ciò si     si possono riconoscere alcuni ambienti di collega-
           ricorre periodicamente a trattamenti diserbanti con     mento tra le due ali del padiglione. La sala ottagona
           prodotti chimici appositamente studiati anche per     è occupata su cinque lati da stanze disposte a rag-
           garantire la completa innocuità per gli animali, in     giera, mentre i restanti tre lati la collegano all'ester-
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