Page 92 - Itinerari della Scienza a Roma
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Q      uale città al mondo, meglio di Roma, può                                                     '. "

               rendere possibile un così perfetto connubio

               tra le testimonianze del proprio passato e la
        vita quotidiana, con i suoi ritmi, usi ed esigenze tan-
        to diversi? Questa fusione tra antico e moderno si è
        rivelata particolarmente felice nel settore specifico
        della tutela e gestione del patrimonio culturale na-
        zionale: qui, più che altrove, si è cercato di far coin-
        cidere uffici, spazi museali e relativi laboratori con
        prestigiose costruzioni antiche: chiese, conventi, pa-
        lazzi, giardini. Ne è esempio significativo l'ex con-
        vento annesso alla chiesa di Santa Francesca Roma-
        na, certo una delle più antiche del Foro romano e di
        tutta la città.

        Eretta sui resti del tempio di Venere e Roma, in
        posizione dominante tutto il Foro, fu chiamata ini-
        zialmente Santa Maria Nova, in ricordo di una pic-
        cola chiesa, Santa Maria Antiqua, che era stata di-
        strutta da un terremoto. Dopo successivi rifacimen-
        ti, nel X secolo fu ingrandita con la costruzione di
        un convento e di un chiostro, destinati dapprima ai
        Canonici Regolari della Congregazione di San Fre-
        diano da Lucca, poi ai Canonici Lateranensi ed in-
        fine ai Padri Benedettini di Oliveto, che tutt'oggi vi
        risiedono.

        Nel XV secolo essa fu scelta come sede dalla Con-
        gregazione delle Oblate, fondata da Francesca Ro-
        mana e da alcune giovani aristocratiche della città.
        Alla sua morte Francesca, molto amata dai Romani
        per le numerose opere di carità, fu sepolta nella
        chiesa e questa titolata anche al Suo nome. Nel 1870
        il convento venne in gran parte requisito dallo Stato
        Italiano ed oggi ospita la Soprintendenza Archeolo-
        gica di Roma, sede Foro Romano - Palatino, e l'Anti-
        quarium forense.

        Anche qui è attivo un Laboratorio di restauro alta-
        mente specializzato in particolare nel trattamento de-
        gli affreschi ed in quello dei marmi. Di fatto però
        una gran parte degli interventi viene svolta diretta-
        mente in situ su quei beni che per le loro stesse di-
        mensioni non possono essere spostati, com'è il caso
        di edifici, colonne e monumenti. Pure i materiali di
        minori dimensioni, come ceramiche e bronzi, posso-
        no comunque richiedere trattamenti in situ, soprat-
        tutto nella fase di scavo.
        Ecco che allora l'intervento assume anche un carat-

        ( A fianco) Il Foro Romano in una stampa del 1887.


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