Page 80 - Itinerari della Scienza a Roma
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GLI ELEFANTI NANI IN SICILIA



         I                                                no che pochi pezzi di ossa lunghe e un centinaio di
               primi ritrova menti di elefanti nelle grotte delle
                                                          molari, distribuiti in vari musei europei: mancavano
             isole del Mediterraneo risalgono a tempi anti-
                                                          tutti i dati per poter ricostruire il cranio o stabilire i
             chissimi. Omero, nel IX libro dell'Odissea, de-
         scrive l'orribile Polifemo come un gigante con un so-    rapporti proporzionali del COlpO.
         lo occhio posizionato al centro della fronte. Proba-    Con la scoperta della Grotta di Spinagallo, ad
         bilmente la credenza che potessero esistere dei ciclo-     opera del Prof. Bruno Accordi e dei suoi collaborato-
         pi era alimentata da "reali" ritrova menti avvenuti     ri, si trovarono molte risposte ai quesiti rimasti inso-
         intorno al VII secolo a.C.                        luti; furono infatti recuperati i seguenti materiali:
            È probabile infatti che i primi Greci arrivati in Si-     un cranio perfetto, altri 4 completi e una quantità di
         cilia abbiano trovato dei teschi di elefanti che con il     frammenti utili per studi statistici; una decina di
         loro unico foro centrale, corrispondente alla probo-    zanne complete e una novantina di zanne fram-
         scide, abbiano ingenerato la credenza che potessero     mentarie, 335 denti; 47 atlanti (prima vertebra cer-
         esistere giganti con un occhio solo/              vicale), 44 epistrofei (seconda vertebra cervicale);
            Nel XVII secolo, i primi studiosi che si avventura-     614 altre vertebre; 19 pezzi di osso sacro; molti pezzi
         rono nelle grotte della Sicilia, giustificarono la pre-    di scapole e bacini; 765 ossa lunghe (omero, femore,
         senza di scheletri di elefanti e ippopotami afferman-    radio, ulna, perone) e 858 ossa brevi delle zampe
         do che, probabilmente, erano stati importati dagli     anteriori e posteriori (carpali e metacarpali, tarsali e
         arabi per arricchire le loro dimore e che erano poi     metatarsali, falangi).
         stati sepolti nelle grotte dopo la morte.
                                                              uesto enorme quantitativo di reperti ha per-
            Soltanto oggi, a seguito di lunghe campagne di     Q
         rilevamento e studi approfonditi di anatomia, pa-     messo di ricostruire la famosa 'famiglia di ele-
         leontologia e stratigrafia, si sono fugati molti dubbi e    fantini", unica al Inondo, esposta al Museo di Pa-
         ricostruite molte situazioni più vicine alla realtà.     leontologia della Università degli Studi La Sapienza
            Innanzitutto l'evoluzione della dimensione degli     di Roma e di condurre approfonditi studi di caratte-
         elefanti in Sicilia è passata dalle taglie Più grandi a    re statistico, tassonomico e morfologico.
         quelle Più piccole, e non viceversa, come ipotizzato     Analizzando i crani, per esempio, si è notato che
         inizialmente da Glover M. Allen.                  quelli dei maschi sono Più grandi e robusti rispetto a
            In particolare, salendo dal Villafrancbtano (Plei-     quelli delle femmine ed inoltre presentano gli alveoli
         stocene inferiore) fino ai depositi corrispondenti al     per l'innesto delle zanne; i crani appartenuti alle
         freddo periodo Wurmiano (Pleistocene superiore), si     femmine hanno i suddetti alveoli chiusi a testimo-
         trovano resti di Elepbas (Palaeoloxodon) mnaidrien-    nianza, che in vita, mancavano delle zanne: questa
         sis Leith Adams, Più antico, alto circa due metri;    semplice constatazione denota uno spiccato dimorfi-
         Elepbas (Palaeoloxodon) melitensis Falconer, meno     smo sessuale e crea un precedente unico nella storia
         antico, alto circa un metro e mezzo; Elepbas (Pa-    dei Proboscidati poiché in nessuna altra specie le
         laeoloxodon) falconeri Busk, più recente, alto 80 -     femmine sono prive di zanne.
         90 centimetri. Prima di queste forme a taglia ridotta,    Le ossa del tronco e degli arti sono proporzionate
         in Italia vi erano soltanto elefanti di statura normale     ed il loro aspetto globale potrebbe essere associato a
         o addirittura maggiore (alcuni esemplari raggiunge-    quello dei cosiddetti "nani armonici o ipofisari".
         vano i 4 - 5 metri).                                In natura esistono due tipi di nanismo. il nano
            Gli elefanti nani, o più precisamente Elephas fal-     "acondroplasico" è quello che presenta il tronco di
         coneri, ritrovati nella grotta di Spinagallo nei pressi     dimensioni normali e gli arti ridotti a causa del pre-
         di Siracusa, sicuramente rappresentano un evento    coce arresto della proliferazione della cartilagine di
         unico nella storia della paleontologia. sia per le loro    accrescimento delle ossa lunghe; il nano "ipofisarto"
         dimensioni (i maschi non superavano i 90 centimetri     è quello che presenta il colpo uniformemente ridotto,
         di altezza) che per il numero delle ossa ritrovate.     da cui la definizione di "armonico", a causa dell'a-
            Fino al 1958, di questa specie, non si conosceva-    nomalo funzionamento della ghiandola ipofisaria




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