Page 5 - Itinerari della Scienza a Roma
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za a tal fine campioni di pergamena di nuova produ-     dover affrontare è legato alla rigidità riscontrabile se
     zione. I campioni vengono attentamente analizzati,     la pergamena non è conservata in condizioni ottima-
     sottoponendoli a particolari condizioni climatiche     li di umidità.
     ed ambientali. Ulteriori indagini servono ad accerta-     Tale irrigidimento determina accartocciamenti, pie-
     re che i prodotti e le tecniche prescelti per il re-     ghe ed ondulazioni. Per restituirle la sua naturale
     stauro rispondano a criteri di idoneità, quali la du-     flessibilità ed elasticità, si ricorre alla tecnica dell'arn-
     rabilità e la resistenza all'azione di agenti biologici     morbidimento, con cui non solo si immette acqua
     esterni. Il resta uro della pergamena va ovviamente     nella pergamena, ma la si lega anche stabilmente
     condotto con estremo rispetto del suo valore stori-     con il collagene, suo elemento costitutivo
     co e perciò, oltre ad essere reversibile, deve neces-     Tale operazione avviene essenzialmente con acqua
     sariamente salvaguardarne l'originalità e le caratteri-     allo stato di vapore in particolari celle di umidifica-
     stiche cromatiche e di composizione: qui, più che     zione. Importante è l'uso più recente di un polia 1-
     mai, gli interventi si devono limitare a bloccare pro-     cool, che ha trovato vasta applicazione nelle opera-
     cessi di degradazione.                             zioni di srotolamento di fogli accortocciati e distacco
     Uno dei maggiori problemi che i tecnici si trovano a     di pagine unite tra loro o saldate su supporti vari.


       servate di altre più recenti e ciò a parità di condi-     sia per la sua azione ossidativa. Anche durante il
       zioni di conservazione. Basti pensare che all'ini-     restauro si possono immettere nella carta metalli
       zio la carta era fabbricata a mano con l'impiego     od ossidanti che col tempo incidono sul processo di
       esclusivamente di fibre naturali, quali cotone, ca-     deterioramento.
       napa, lino. A partire dal XVII secolo il largo consu-    Uno dei suoi più grandi nemici resta comunque
       mo e la crescente richiesta determinarono l'intro-     l'acido, che può avere origini molteplici. Ad esem-
       duzione nel suo processo di fabbricazione da un     pio, per aumentare le proprietà di conseruazione,
       lato di macchinari, per produrne in quantità sem-     gli stracci adoperati per la fabbricazione venivano
       pre maggiori, e dall'altro di fibre diverse, spesso     impastati con della calce a cui, con l'industrializ-
       preferibili perché economicamente più vantaggiose    zazione del processo di produzione, si sostituì la
       e di più facile reperibilità, quali paglia, foglie, le-     cenere, che però, oltre ad essere meno compatta,
       gno, fino a quando con l'avvento della chimica si     durante le diverse fasi di lavorazione tende a per-
       cominciarono ad utilizzare paste chimiche e semi-     dere la propria alcalinità.
       chimiche.                                        Come è noto infine, per la produzione della carta
       D'altro canto l'uso non avveduto di additivi ha     occorrono quantitativi ingenti di acqua ed è per-
       spesso favorito od accelerato processi di degrado.     ciò che le prime cartiere sorsero in luoghi che ne
       Ad esempio la collatura della carta da un certo     erano particolarmente ricchi e spesso in prossimità
       momento in poi fu realizzata con gelatina, sostan-     di sorgenti. Poterono così avvalersi di un 'acqua
       za che aveva un effetto di rafforzamento e nel     carica di elementi alcalini che venivano pratica-
       contempo impediva all'inchiostro di espandersi     mente trasmessi alla carta sin dall'origine. Acque
       provocando macchie. Alla gelatina fu poi aggiun-     meno pure, contenenti ferro od altri metalli, han-
       to un tipo di allume che in dosi corrette ne au-     no nel tempo favorito lo sviluppo di acidità e l'ossi-
       mentaua la resistenza ma se addizionato in quan-     dazione della cellulosa. Gli stessi effetti possono es-
       tità eccessive la rendeva pÌ'/J solubile. Collature sif-    sere determinati da particelle metalliche prove-
       fatte si ritrovano soprattutto nei primi incunaboli e     nienti dalle attrezzature e dai macchinari utiliz-
       nei libri a stampa .fino al XVI secolo. Ricordiamo     zati per la lavorazione. La presenza di metalli pro-
       inoltre il doro che, fin dal momento della sua sco-     duce macchie più o meno diffuse.
       perta, fu adoperato in gran quantità per l'alto po-     Oggi, a salvaguardia dei futuri documenti, si ten-
       tere sbiancante: eppure può avere effetti davvero     de nuovamente a produrre un tipo di carta con
       distruttivi, sia perché accresce l'acidità della carta-    precise caratteristiche di stabilità.
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