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Prefazione

La vita e i viaggi di Cristoforo Colombo sono stati una pas-
sione che mi ha accompagnato per quasi cinquant'anni. Do-
po aver letto tutto quanto era stato stampato sull'argomen-
to, conclusi che ciò di cui aveva veramente bisogno Colom-
bo era un biografo esperto marinaio, che conoscesse le navi
e la navigazione e che avesse rivisitato su imbarcazioni a
vela le isole e le terre da lui scoperte. Una ricognizione pre-
liminare delle isole Sopravvento e Sottovento compiuta sul-
la iolla Ptarmigan, nell'inverno del 1937-1938, ebbe su di
me l’effetto che ha una brezza fresca su di un veliero in
panna; mi trasse cioè fuori dalla bonaccia e dai bassifondi
della speculazione sterile, introducendomi entro le limpide
acque dell 'esperienza pratica. Avvalendomi dell 'aiuto di
Paul Hammond , mi diedi allora a organizzare la Harvard
Colombus E xpedition, composta dalla nave goletta Capita-
na e dal ketch Mary Otis, comandato dal capitano William
D. Steven: negli anni 1939 e 1940 la spedizione attraversò
l’Atlantico dal New England a Lisbona passando per le Az-
zorre e facendo scalo a Huelva, Palos, Cadice, Porto Santo,
Madera e la Gran Canaria; ripartì quindi da Gomera con
l’intento di seguire il più fedelmente possibile la rotta del
terzo viaggio di Colombo. Anche noi siamo approdati a Tri-
nidad avvistando terra dalla sua stessa posizione, abbiamo
Seguito la sua rotta lungo il golfo di Paria, determinando il
punto in cui era sbarcato la prima volta sul continente e da
dove ne aveva preso possesso; abbiamo navigato nel mar
dei Caraibi attraverso le Bocas, e ripreso la rotta del quarto
viaggio di Colombo al golfo del Darién, proseguendo poi
lungo la costa della repubblica di Panama fino alla Costa
Rica, e di lì in Giamaica. Nell'estate del 1940 il capitano
StevenS mi condusse a bordo della Mary Otis -la Niña della
nostra spedizione - attraverso le Bahamas e lungo tutte le
coste e gli isolotti di Cuba che Colombo aveva esplorato nel
corso del primo e del secondo viaggio. Successivamente mi