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preparare, senza eccessivo dispendio di energie e di mezzi, di       posizione di responsabilità collettiva dei lavoratori (come
tempi supplementari di recupero c di adattamento, un certo           consumatori) capace di imporre alle imprese una scala di
quadro di popolazione attiva, i cui singoli individui siano          priorità dei consumi diversa da quella dettata dal tipo di
in grado di utilizzare, a tutti i livelli dell'attività produttiva,  sviluppo del progresso tecnico, oggi in corso in Italia:
le applicazioni e le innovazioni di cui la ricerca stessa è          quello di cercare diverse premesse per un nuovo processo eli
apportatrice e promotrice.                                           partecipazione dei lavoratori (come produttori e come con-
                                                                     sumatori) a livello di collaborazione-condizionamento della
   La mancanza di ricerche fondate su questo tipo di ana-            gestione pubblica di una politica economica nazionale (il
lisi non consente, oggi, di dire quali siano i coefficienti          piano) capace di orientare la diffusione e l'utilizzazione del
di ritardo e di perdita o di conflitto che caratterizzano il         progresso tecnico secondo le esigenze di una società ci-
sistema formativo come tale, nella sua diversa capacità di           vile» (F. Mornigliano).
assicurare un gettito ai vari livelli di formazione e di spe-
cializzazione, di personale in grado di recepire i processi             Nel dialogo così impostato fra sindacati - pienamente
e progressi della ricerca industriale, nonché di assumere            autonomi, ma investiti eli una responsabilità globale non elu-
in termini culturalmente attivi quelli della ricerca scien-          dibile - e pubblici poteri, può identificarsi effettivamente il
tifica tecnologica.                                                  metodo correttamente compatibile con le esigenze di una
                                                                     società democratica per affrontare i problemi del rapporto
   Bisogna anche ammettere che, in se stesso, il sistema for-        fra sviluppo tecnologico e struttura dell'occupazione.
rnativo (non solo nei suoi aspetti scolastici istituzionalizzati)
appare oggi assai scarsamente investito da quel tipo di                 Il programma economico nazionale individua, in sostanza,
ricerca che potrebbe consentire la migliore utilizzazione delle      tre direttrici di politica dell'occupazione:
risorse umane disponibili, oltre che la sua 'sintonizzazione
con le caratteristiche del lavoro, della produzione e della             1) politiche per la realizzazione di un livello sempre mag-
comunicazione proprie di una società tecnologizzata.                 giore di occupazione, attraverso il controllo dell'esodo dal-
                                                                     l'agricoltura e la creazione di nuovi posti di lavoro nel-
   In queste condizioni si profila assai difficile e problematico    l'industria pubblica e privata;
l'aiuto che il sistema formativo potrà dare al progresso su
cui puntano gli sforzi della ricerca; in quanto esso produce            2) politiche volte a influenzare la ripartizione della do-
anche un tipo di uomo scarsamente investito e poco sensi-            manda di lavoro per aree geografiche;
bilizzato ai problemi connessi alla innovazione tecnologico-
-scientifica, che è alla base della ricerca industriale.                3) politiche tese a operare sull'offerta, modificandone la
                                                                     struttura (formazione professionale e collocamento).
   In sostanza non esiste una ricerca che orienti le strutture
formative nel loro insieme e abbia come effetto transitivo              Ora tutto l'arco delle politiche dell'occupazione è influen-
quello di modificare i modi di formazione dei giovani, e più         zato e investe a sua volta i problemi connessi alla diffusione
a monte degli insegnanti, cosi da preparare meglio l'intera          dello sviluppo tecnologico. Un particolare rilievo, sotto
struttura della popolazione attiva (prescindendo da quanti           questo profilo, assumono le politiche volte verso la gradua-
si avvieranno alle più alte responsabilità direttive e inve-         zione e la ripartizione per settori e per aree geografiche del-
stigative) ai compiti di lavoro, di produzione e attuazione          l'introduzione di innovazioni tecnologiche e produttive; tale
dei risultati della ricerca con cui dovranno cimentarsi le           processo infatti se lasciato alla spontaneità e quindi alle
generazioni nuove.                                                   spinte della concorrenza internazionale condurrebbe al
                                                                     drarnmatizzarsi dei problemi della disoccupazione tecnolo-
   Se questa situazione sarà ancora abbandonata, come è              gica. Poiché, evidentemente, non è possibile scegliere fra
oggi, al gioco delle forze corporativo-professionali e poli-         occupazione e produttività, si pone alle autorità preposte
tico-amministrative e il problema forrnativo non diverrà il          alla politica economica una costante necessità di equilibrio
punto nodale dell'interesse e della compartecipazione del-           e gradualità di scelte.
l'intera struttura socialmente investita di responsabilità; se
studiando i problemi della ricerca, al più alto livello, non            Occorre, in sostanza, realizzare le condizioni perché la
si terrà presente questo permanente condiziona mento nega-           diffusione del progresso tecnico e dei suoi vantaggi in ter-
tivo, sarà difficile che il divario si restringa e si ottengano      mini di produttività sia suscettibile di ttadursi in abbassa-
quelle situazioni culturalmente omogenee che consentono di           mento .dei costi e aumento di domanda in settori strategici,
utilizzare ogni sforzo di progresso e di ricerca.                    generando, cosi, effetti moltiplicativi su tutta l'attività pro-
                                                                     duttiva e, quindi, sul livello globale di occupazione.
Progresso tecnologico, sindacati e politica dell'occupazione.
Un secondo aspetto di enorme rilievo delle politiche di pro-         Bihliografia: G, Martinoli. Il livello tecnologico dei settori industriali
mozione dello sviluppo tecnologico è quello che si connette          in Italia. Confronto con I(! situazioni in altri Paesi europei e negli L'SA.
al ruolo del lavoratore nel processo produttivo e alla poli-         relazione cl Convegno della FAST sul tema 'La ricerca industriale
tica sindacale concernente la problematica dello sviluppo            per l'Italia di domani', Milano, giugno 1967; A. Albonctti, Dirario
tecnologico.                                                         tecnologico, ricerca scientifica e produtticità nella progralllmaoio~e
                                                                     italiana ed europea, in /1 Nuovo Osservatore, 62, 429, maggio 196';
   Su tale tematica si è venuta formando, come tutti san-            C. Destefanis, E. De Pedjis, Alcuni aspetti della evoluzione della
no, una letteratura sterminata, sociologica, economica, po-          ricerca scientifica, in /1 Nuovo Osservatore, 62, 362, maggio 196ì;
litica, attorno al tema (ernblematico di tutti quelli della          S. Lombardini, La programmazione: idee, esperien:e , problemi, Torino
condizione umana della moderna società industriale) del-             1967; M, S. Giannini, L'Orgonizzazione del1a ricerca scientifica. in
Yautomazione e delle sue ideologie. Nella vicenda della              Rivista trimesrrale di Diritto pubblico, 1, 3 (1966); G. Mart inoli,
politica economica generale e del ruolo in essa assunto dalle        Prospettira 2000, in Mondo Economico, 24 (1966); F. Momigliano.
politiche di promozione dello sviluppo tecnologico ha svolto         Sindacali, progresso tecnico, programma sione economica, Torino ( 1966);
una funzione sua propria l'atteggiamento delle grandi cen-           si veda, in particolare, la parte prima; '/ sindacati di fronte al. pro-
trali sindacali.                                                     gresso tecnico ed alle trasformazioni del processo produtlivo. con
                                                                     ampie indicazioni bibliografìche; P. Saraceno, Ricerca Scientifica e
   Nella concreta vicenda dello sviluppo italiano i problemi         gestione industriale, in Nord e Sud, 99, /18, luglio /966; C. Freeman.
connessi alla presenza sindacale sono di grande complessità,         A. Joung, L'effort de recherche et de déueloppement en Europe occ'-
in quanto la struttura industriale del nostro Paese è carat-         dentale, -Amérique du Nord et Union Sociét ique, Parigi (1965); A.
terizzata dalla coesistenza di settori di industrie dinamiche,       Arnaudi, lntercenti, in Il Nuovo Osservatore, aprile 1964; P. Sara-
con forte incidenza delle innovazioni, e settori di industrie        ceno, Rapporto del Vicepresident e del1a Commissione Na::ionole per
statiche, cui il progresso tecnico tarda a comunicarsi.              la programmazione economica, al Ministro del Bilancio A,. Gjo ìu t r ;
                                                                     Osservazioni presentare dai membri della Commissione Nazionarc
   L'esperienza italiana, secondo un suggestivo giudizio sin-        per la programmazione economica al rapporto del Vicepresidenrc p.
tetico, rivela la tendenza del movimento sindacale di rifiutare      Saraceno. Roma, aprile 1964; U, La Malfa, Problemi e prosperll~'~
posizioni sterilmente negative nei confronti del progresso           dello stiluppo economico iraliano, nota presentata al Parlamento il -~
tecnico, per prospettare « diversi nuovi modi di reazione:           maggio 1962; G. U, Papi, Proposte per uno schema org'lnico dI
quello di lottare per una nuova posizione di responsabilità          stiluppo dell'economia e del reddito, rapporto presentato ai :-'11n<srro
collettiva dei lavoratori (come produttori) all'interno del-         del Bilancio G. Pella il 12 febbraio 1962; T. Ascarelli, Teoria della COli'
l'azienda, e cosi incidere di più sull'area del potere impren-       corren za e dei beni materiali, Milano ('1960); Autori vari, Laroratori
ditoriale; quello di cercare all'infuori dell'azienda una nuova      e sindacati di [ronte al1a trasformazione del processo produTliw. In
                                                                     Centro Nazionale di Prevenzione e Difesa Sociale, Atti del Con-
434                                                                  gresso Internazionale di studio sul progresso tecnologico e la sociere
                                                                     italiana, /V sez. luglio 1960; F. lppolito, L' ltalia e l'energia nuclear;,
                                                                    Venezia (1960); S. Lombardo Radice, La scienza deve e/lugrali! ..
                                                                     in Rinascita, gennaio 1948; Scuola, scienza e produt tioità na zional«-
                                                                     in Il Ponte, luglio 1945.
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