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prattutto nuova, cosicché, da un lato essa ancora non ha LA POLITICA DELLA RICERCA SCIE]\TIFrCA
un sufficiente numero di cultori e di esecutori e, dall'altro, po di scelta è vasto e complesso e gli orientamenti sono
spesso troppo limitati. Si agisca allora cercando di indivi-
non ha ancora potuto offrire (per ragioni materiali di tempo) duare tutti i punti possibili di attacco, anche quelli che sem-
brerebbero meno direttamente implicati nella politica della
un adeguato numero di verifiche ernpiriche e un materiale ricerca; in una politica cioè che si preoccupa, come si di-
ceva sopra, di assicurare il massimo di trasposizione delle
di studio sufficiente. In fondo, si teorizza e si 'verifica' da nuove conoscenze nei processi produttivi. Accade allora che
(per esempio, negli USA) una commissione riceva l'in-
ben più di cento anni in materia di politiche monetarie: carico di studiare se la legislazione attuale, relativa ai bre-
vetri, sia idonea o no a favorire linnovazione, oppure, in
quanto basta per accumulare dati, informazioni c osserva- Inghilterra, che ["AdL"isory COlli/ci! 0/1 Scientific Policy si sof-
fermi a valutare se e in che misura linnovazione subisca
zioni ernpir iche e per creare una disciplina consolidata insie- ritardi per l'insufficienza delle remunerazioni offerte ai suoi
autori, e per l'Incidenza e la natura delle imposte che gra-
me a scuole a livello di pensiero scientifico. Ma in fatto di po- vano sulle società e sulle persone. Tale comitato ha concluso
che questi fattori non hanno. probabilmente, nessun effetto
litica dell'innovazione si è, forse, al di sotto dei dieci anni.\ negativo, ma ha altresi constatato che. negli USA, gli in-
ventori e i ricercatori sembrano più inclini a correre i rischi
Accade cosi che ciascun Paese proceda per tentativi e ag- e a utilizzare in proprio le loro scoperte e che è più age-
vole. raccogliere i capitali necessari a iniziative del genere.
giustamenti successivi, con soluzioni diversissime agendo
Come è facile vedere da questi due esempi, ci si comincia
contemporaneamente in molti settori e operando secondo le a muovere (nei due Paesi occidentali più avanzati in mate-
ria), verso direzioni collaterali a queila che potrebbe essere
proprie tradizioni culturali peculiari. A quest'ultimo pro- definita politica della scienza in senso stretto: si va cioè oltre
la preoccupazione immediata di eseguire e finanziare speci-
posito è possibile fare riferimento a due esempi di segno fiche ricerche nel campo delle tecnologie e dellorganizza-:
zione, per individuare come larnbiente sociale favorisca o
opposto. meno lintroduzione di processi innovativi.
Da un lato c'è il caso della Germania Occidentale (Repub- A conferma di quanto sopra si è detto circa la novità della
disciplina che si potrebbe chiamare 'politica della scienza',
blica Federale Tedesca), dove i pubblici poteri ritengono che si finisce, come nel caso deIL..fdl"isory Council inglese, per
concludere che 'probabilmente' (ossia senza poter valutarne
una concorrenza leale, ma aspra, a livello nazionale e in- con precisione l'incidenza) non. esistono rapporti causali de-
terminati e ci si limita a constatare come, in altri Paesi, le
ternazionale, sia la migliore garanzia di continuità per l'in- cose vadano diversamente. Oltre a questo, si potrebbero
fare oggetto di studio e di indagine le politiche che i più
novazione tecnica. E ciò partendo dal presupposto che la diversi Ministeri (e in special modo si pensi a quelli dell'Istru-
zione, delle Finanze, dell'Industria) seguono in campi che.
speranza di guadagno elevato e che la preoccupazione di con- di per sé, non sono quelli di produrre e mettere in circolo le
innovazioni tecniche. ma che pur sempre finiscono per favo-
servare la propria competitività sospingano con la maggiore rire od ostacolare. per creare un clima propizio o sfavorevole
all'innovazione.
efficacia le industrie ad avviare attività di ricerca e sviluppo
A livello delle responsabilità politiche uno dei metodi per
e a utilizzare senza ritardo i risultati ottenuti. Inoltre i pub- accostare il problema qui esaminato, quello cioè della tra-
sposizione delle nuove conoscenze nei processi produttivi, è
blici poteri cercano di incoraggiare, nell'industria, i lavori quello di individuare i settori in cui intervenire: in altre
parole quello di individuare una strategia dell'intervento.
di ricerca e sviluppo cosi come gli investimenti massicci
In Francia, il Primo Ministro ha nominato un gruppo di
(che permetteranno di applicare rapidamente le nuove co- lavoro che, con il concorso della Delegazione Generale per
la Ricerca Scientifica e Tecnologica e del Commissariato
noscenze tecniche nelle nuove attrezzature) e di migliorare del Piano, si sforza di determinare i bisogni del Paese in
fatto di ricerca e sviluppo nel quadro di una strategia nazio-
l'informazione tecnica mediante la creazione di centri di in- nale dello sviluppo industriale. Due sono poi gli strumenti
principali mediante i quali prendono corpo gli interventi
formazione e di documentazione. Attualmente il Governo dei pubblici poteri: il primo è costituito dalle azioni con-
certate, il secondo dai contratti di sviluppo incentivati. Le
tedesco si sforza anche di facilitare le cooperazioni fra le azioni concertate rappresentano una forma complementare e
straordinaria di finanziamento della ricerca attraverso un
piccole e medie aziende che non hanno dimensioni tali da fondo speciale per la ricerca scientifica. Lo scopo di tali
azioni non è di assicurare il coordinamento delle attività di
svolgere in proprio lavoro di ricerca e sviluppo; inoltre, il ricerca, ma (una volta assicurato il finanziamento di tutti
i campi di ricerca mediante il Piano) di permettere la con-
governo tedesco fornisce un aiuto diretto a certi settori, co- centrazione di aìcuni interventi per risolvere speciali proble-
mi o per conseguire determinati obiettivi economici ritenuti
me l'industria estrattiva e l'agricoltura (che devono procedere prioritario Correlativarnente alla funzione delle azioni con-
certate nel campo della ricerca scientifica, un nuovo stru-
a riconversioni strutturali), o ad altri settori, come l'energia mento è stato utilizzato, a partire dal 1964, per facilitare
l'introduzione dell'innovazione tecnica nell'industria: la De-
nucleare e la ricerca spazi ale (che presenta un'importanza legazione Generale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica
accorda agli industriali che presentino progetti di introdu-
fondamentale per il futuro sviluppo economico, ma la cui zione di innovazioni tecniche nelle loro imprese, sovvenzioni
che verranno. rimborsate solo in caso di successo.
attività è troppo nuova, troppo costosa, e stroolappio aleatoria
perché un'industria privata ne assuma da rischi). Indipendentemente dagli organismi politici, più o meno
raffinati, preposti al compito di individuare le strategie d'in-
Come è facile vedere, in base a queste informazioni (rica- tervento ottimali, una fortissima spinta in tal senso è co-
stituita dalla presenza dei grandi programmi di spesa nel
vate dalla pubblicistica OCSE), la filosofia che sta dietro
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questa linea di intervento è di tipo liberista; che vede nello
Stato uno strumento di correzione e di sostegno, ma non di
intervento diretto nelle vicende dell'attività produttiva. L'ef-
ficienza del sistema è garantita dalla concorrenza e lo Stato
interviene solo dove le condizioni sono tali da impedirne il
funzionamento.
Dal lato opposto sembra tipico, almeno per i Paesi occi-
dentali, il caso della Francia, che è certamente il Paese nel
quale lo sforzo fatto per giungere al coordinamento dell'at-
tività di ricerca ha raggiunto i risultati più importanti. In
Francia, la Delegazione Generale per la Ricerca Scientifica
e Tecnologica esamina, mediante gruppi di lavoro interdisci-
plinari, la situazione dei vari settori di ricerca. Inoltre, dal
1965, la Delegazione ha preso a esaminare alcuni problemi
generali quali: i criteri di scelta per i settori prioritari di
intervento; la politica di sistemazione del territorio relati-
vamente alla ricerca scientifica e tecnologica; i problemi
specifici della ricerca e dello sviluppo economico. La sintesi
di tale lavoro serve da punto di partenza al lavoro della
Commissione per la Ricerca Scientifica e Tecnica del Piano.
la quale arbitra fra le varie richieste e opera delle scelte
definitive che vengono sottomesse al Parlamento nell'in-
sieme del Piano economico nazionale.
Come è facile vedere, in questo caso, si rispecchia l'espe-
rienza e l'atteggiamento politico-culturale di un Paese che
da circa venti anni porta avanti, in maniera sempre più inci-
siva, un metodo di programmazione per l'attività economica
che assegna allo Stato una funzione direttiva e non correttiva
del sistema.
Quale che sia, comunque, la filosofia generale che guida
l'intervento dei pubblici poteri, appare abbastanza evi-
dente come più o meno in tutti gli Stati si finisca per proce-
dere in maniera approssimativa, nella misura in cui il cam-