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89. Schema di funzionamento e dettaglio
dell'apparecchiatura di Conversi-Pancini-
Veduta panoramica dell'acceleratore lineare per Piccioni, fondamentale passo avanti compiuto
elettroni e positoni LINAC da 400 Me V (in alto) e nell'immediato dopoguerra per lo studio del
un dettaglio della stessa apparecchiatura, sempre decadimento dei mesoni positivi e negativi.
all'interno dei Laboratori Nazionali dell'INFN
di Frascati.
ra una volta, in grado di indicare una dire-
zione vincente per la ricerca. Ma l'Italia,
con le sue sole forze, non poteva competere
in questa gara in cui primeggiano i Paesi
più ricchi. ADONE è stata l'ultima grande
macchina realizzata nei Laboratori nazio-
nali di Frascati. Da quel momento le ricer-
che sperimentali italiane più avanzate nella
fisica delle alte energie si sono trasferite
nei laboratori europei del CERN a cui il no-
stro Paese, dimostrando lungimiranza e
spirito di collaborazione europeo, ha aderi-
to fin dal 1958. È in questa sede europea che
Carlo Rubbia, coadiuvato da un consisten-
te numero di ricercatori italiani, e in parti-
colare dell'Istituto di Fisica di Roma, è ar-
rivato alla scoperta dei bosoni.
L'attività di ricerca in fisica teorica negli
anni del dopoguerra non è stata meno in-
tensa di quella sperimentale. Qui ci limite-
remo a ricordare due risultati chiave otte-
nuti dai fisici romani: la scoperta di una co-
stante fondamentale nelle interazioni debo-
li da parte di Nicola Cabibbo nel 1963 (e in
suo onore battezzata "angolo di Cabibbo") e
la previsione dell'esistenza di una nuova fa-
miglia di particelle dotate di una qualità
detta charm, formulata nel 1970 da Sheldon
Glashow, John Iliopulos e Luciano Maiani.
Nella stessa sala del Museo di Fisica in cui
sono esposti i superstiti cimeli della "scuola
romana" è possibile vedere anche un mo-
dello (non l'originale) dell'esperimento
Conversi-Pancini e Piccioni. Cuore dell'ap-
parecchiatura è un congegno elettronico
(sviluppato in particolare da Conversi e
Piccioni) con il quale veniva misurata la
breve frazione di tempo che intercorre fra
l'istante di arrivo del mesone "mu" e la sua
disintegrazione con emissione di un elettro-
ne. Dell'apparecchiatura originaria sono
invece esposte delle lenti magnetiche che
servivano a separare i mesoni positivi da
quelli negativi.
Dell'elettrosincrotone costruito a Frascati
alla fine degli anni Cinquanta sono presenti
un modellino in scala ridotta e alcune parti,
dato che l'intera machina è stata smantella-