Page 85 - SCIENZA IN CITTA'
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92 ta. È opportuno rivolgere particolare at-    sto dito anche il vecchio acceleratore di elet-
                                                troni da 1 MeV dell'Istituto Superiore di
tenzione ai più moderni apparati di rivela-     Sanità già ricordato in precedenza. Ma la
zione delle particelle per rendersi conto di
come si siano evoluti rispetto alle primitive   visita a questi laboratori non si dovrà limi-
camere a nebbia; il museo ne presenta alcu-     tare certamente alla rassegna dei cimeli.
ni tipi: le camere a scintille, i neon flash-   Qui è possibile innanzi tutto vedere il più
tubes e le camere di plastica.                  grande successore di ADA, cioè ADONE,
Prima di lasciare il Museo di Fisica è oppor-   che è tuttora in funzione e che viene impie-
tuno spostarsi nel vicino Istituto dedicato a   gato per ricerche sia di fisica subnucleare
Guglielmo Marconi per visitare le strutture     che nucleare. Le particelle e le antiparticel-
del Dipartimento di Fisica dell'Università      le accelerate da ADONE vengono prodotte
                                                in un vicino acceleratore lineare per elet-
"La Sapienza" di Roma (vedi scheda a pago troni e positoni (LINAC) da 400 MeV.
140), dove è possibile ottenere una indica-     Una volta giunti nell'area di ricerca di Fra-
zione sintetica e panoramica dei vari indi-     scati è opportuno fermarsi a visitare anche
rizzi di ricerca (fisica nucleare e subnuclea- quelle attività di ricerca che, in maniera più
re, fisica molecolare, astrofisica, geofisica, o meno diretta, derivano dalla tradizione di
didattica della fisica e storia della fisica), ol- studi della "scuola di fisica" romana.
tre a vedere i vari laboratori e i metodi di ri- Ci riferiamo, in particolare, all' Istituto di
cerca adottati.                                 Fisica dello Spazio Interplanetario del
Una integrazione al Museo di Fisica, alme- CNR (vedi scheda a pago 146), la cui fonda-
no per quanto concerne taluni aspetti appli- zione risale al 1960 (ma allora si chiamava
cativi e industriali di questa disciplina, può Laboratorio di Plasma Spazio) per iniziati-
essere considerato il Museo dell'elettricità    va di Edoardo Amaldi. Il primo gruppo di
                                                questa istituzione scientifica cominciò a la-
dell'ENEL (vedi scheda a pago 142), nel         vorare presso l'università di Roma nel set-
quale è possibile seguire, attraverso pan-
nelli esplicativi, strumenti e macchinari, la   tore della misura dei raggi cosmici attra-
                                                verso apparati sperimentali piazzati su pal-
storia dell'elettricità, dalla sua scoperta ai
primi impieghi pratici fino alle più moderne loni stratosferici. Furono anche stabilite
e svariate applicazioni.                        fruttuose collaborazioni con la NASA e uni-
                                                versità americane nell'ambito dell'analisi
Tornando alla fisica fondamentale e alle        dei dati raccolti dai satelliti artificiali ri-
grandi macchine acceleratrici di particelle
che hanno portato alla verifica delle moder- guardanti il plasma interplanetario e la ma-
ne teorie, e per conoscere ADA, progenito- gnetosfera. Ma la ricerca fisica con tecniche
re dei grandi anelli di accumulazione mo-       spaziali, che rappresenta oggi il principale
                                                campo di studi dell'Istituto, decollò effetti-
derni, bisogna recarsi invece a Frascati,       vamente con la nascita dell' Agenzia Spazia-
presso i Laboratori Nazionali INFN (vedi
scheda a pago 144), dove il magnete del pic- le Europea (ESA) e la disponibilità di satel-
colo acceleratore viene mantenuto integro       liti scientifici su cui poter collocare esperi-
                                                menti.
e nello stato originario. Purtroppo si potrà    Fra le partecipazioni più recenti e significa-
avere la cattiva sorpresa di trovare vacan-
te lo spazio di solito occupato da questa sto- tive dell'Istituto di Astrofisica dello Spazio
rica apparecchiatura: il fatto è che ADA        Interplanetario ai programmi spaziali vale
                                                la pena di sottolineare la missione Giotto
viene spesso richiesto (e prontamente in-       dell'ESA per l'esplorazione della cometa di
viato) in varie mostre in ogni parte del
mondo. I giapponesi, per esempio, lo volle- Halley e la collaborazione con la NASA per
ro all'esposizione mondiale di Tsukuba nel la realizzazione del satellite Tether, cono-
1985.                                           sciuto anche come "il satellite appeso al fi-

Presso i Laboratori INFN di Frascati è cu-
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