Page 4 - SCIENZA IN CITTA'
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Dal Big Bang ai pianeti  21.

Antichi osservatori, antichi astronomi           da cui l'edificio ha tratto il nome: Francesco
Il tramite più evidente con gli studi del cie-   Caetani, duca di Sermoneta. La specola
lo che il cittadino romano o l'occasionale tu-   privata, consistente "in una loggia con
rista hanno a disposizione è l'Osservatorio      stanza annessa superiore a tutti li tetti ed a
astronomico di Monte Mario. Chissà quante        livello dei giardini della Villa Medici", fu
volte, passeggiando nei quartieri                completata nel giro di due anni e dotata di
nordoccidentali della città, vi sarete chiesti   vari strumenti ottici. Sotto la guida del pa-
quali attività si svolgono sotto quelle cupo-    dre domenicano Gian Battista Audiffredi,
le argentee che spiccano sui fianchi della       che si dedicò in particolare allo studio delle
collina. Ma, prima di salire sulle rampe di      eclissi, delle occultazioni stellari e dei tran-
Monte Mario, è opportuno fare una                siti di Mercurio e di Venere sul Sole, l'Os-
passeggiata nel cuore del centro storico, alla   servatorio Caetani raggiunse una certa fa-
ricerca delle radici dell'astronomia romana.     ma, ma non fiorì a lungo: prima della fine
Nel triangolo compreso fra il Campidoglio, il    del secolo era già in decadenza.
Collegio Romano e Torre Argentina si pos-        In quello stesso periodo in un altro e non
sono ritrovare le tracce dei primi osserva-      lontano edificio, il severo e maestoso Colle-
tori astronomici cittadini.                      gio Romano, costruito dalla Compagnia di
Non è il caso di immaginare megalitiche          Gesù nel 1550, fu decisa, per iniziativa pa-
costruzioni di tipo Stonehenge: si tratta di     pale, la costruzione di un Osservatorio
strutture molto più recenti e modeste, sor-      astronomico. L'impresa fu affidata al padre
te e dissolte nell'arco di circa un secolo fra   Giuseppe Calandrelli da Zagarolo, abate e
la fine del 1700 e gli inizi del 1900: eppure    professore di matematica, che nel 1787
quasi del tutto rimosse dalla memoria urbana     eresse una specola sulla torre quadrata po-
(non si troverà un'iscrizione per strada né      sta nell'angolo orientale della facciata del
un'indicazione nelle guide del Touring Club      Collegio.
Italiano che possano aiutare a rintracciarle).   In questa sede l'astronomia e le scienze
Roma, al contrario di altre capitali europee     esatte avevano una solida tradizione. Già
come Parigi o Londra, che già nella seconda      all'epoca di Galileo Galilei presso il Collegio
metà del Seicento erano dotate di grandi         Romano avevano insegnato matematici il-
osservatori astronomici, ebbe delle vere         lustri, fra i quali il padre gesuita tedesco
specole - dal latino specula, vedetta, nome      Cristoforo Clavio (1537-1612), uno degli ar-
che si dava anticamente a una cupola             tefici della riforma del calendario voluta da
astronomica - solo molto tardi, alla fine del    Gregorio XIII (1582). Dopo le straordinarie
Settecento. Prima di allora gli studiosi del     scoperte di Galilei col telescopio appena co-
cielo, che pure furono numerosi, erano soliti    struito e la pubblicazione del Sidereus nun-
scegliere alte torri di edifici o colli elevati  cius, Clavio e i suoi confratelli del Collegio
della città per le osservazioni, ma senza che    Romano erano stati fra i primi a volgere
in questi luoghi sorgesse un vero e proprio      uno strumento ottico al cielo e a convincer-
osservatorio.                                    si, per esperienza diretta, della veridicità
E' interessante sapere che quello che            delle affermazioni galileiane: i satelliti di
l'astronomo Giovanni Celoria (1842-1920),        Giove, le fasi di Venere, la natura "tricor-
direttore dell'Osservatorio di Brera (Milano)    porea" di Saturno (i cannocchiali del tempo
e senatore del regno, considerava il primo       non riuscivano a risolvere gli anelli e il pia-
Osservatorio astronomico romano, fu fon-         neta appariva quindi come un disco centra-
dato in via delle Botteghe Oscure, nel Pa-       le affiancato da due stelle). Se poi, pur es-
lazzo Caetani, al numero civico 32. A finan-     sendo intimamente convinti che Galileo
ziare l'impresa fu, nel 1775, lo stesso nobile   aveva ottenuto delle inoppugnabili dimo-
                                                 strazioni della teoria copernicana, gli volse-
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