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realizzato tra il 1996 e il 2000, durante la direzione di
Andrea Carandini.
Tra le più recenti acquisizioni vi è il “Giovane di Mozia”
(rinvenuto nel 1979), che rappresenta uno dei primi
esempi di riproduzione sulla base di un modello digitale
ottenuto nel 2004 attraverso la scansione laser
dell’originale. Risale al 2015, invece, la donazione da parte
della Fondazione Prada delle copie dei frammenti del
gruppo dei Tirannicidi di Baia ottenute, dopo la scansione
laser degli originali, con una stampante in 3D da parte
dell’ITABC.
COLLEZIONI La Gipsoteca
Il Museo possiede una collezione di circa milleduecento
calchi in gesso, che riproducono in massima parte sculture
greche esistenti in musei e collezioni di ogni parte del
mondo; l’esposizione in ordine cronologico consente di
illustrare concretamente agli studenti e ai visitatori lo
svolgimento storico della scultura greca.
L’atrio di ingresso, dal lato posteriore dell’edificio di
Lettere e Filosofia, accoglie il pubblico con il calco del
colossale kouros di Samo (circa 570 a.C.), una scultura
rinvenuta nel 1980: le vetrine alle pareti contengono
soprattutto riproduzioni di statuette e altri materiali, dal
periodo minoico e miceneo a quello greco classico ed
ellenistico e una collezione di impronte di gemme eseguite
da Tommaso Cades tra il 1829 ed il 1834.