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STORIA
Il “Museo dei Gessi” della Sapienza fu fondato da Emanuel
Löwy, che sin dalla sua nomina a professore di Storia
dell’arte antica nel 1889/1890 si adoperò per creare una
raccolta di calchi sul modello delle gipsoteche universitarie
che in Europa – soprattutto in Germania – erano sorte
come indispensabili strumenti didattici e di ricerca. Il primo
nucleo del Museo, progressivamente accresciuto grazie a
Löwy, che lo diresse sino al 1915, fu allestito in alcuni locali
di via Luca della Robbia a Testaccio. Nel 1924 fu trasferito
presso l’Istituto S. Michele, ma gli spazi si dimostrarono
presto inadeguati all’entità del patrimonio museale in
costante aumento, come divenne evidente durante la
direzione di Giulio Emanuele Rizzo. Alcuni anni dopo, con
la costruzione della nuova Città Universitaria, la raccolta
trovò una nuova e più adatta collocazione negli ambienti
del seminterrato dell’edificio destinato alla Facoltà di
Lettere e Filosofia, gli stessi che ancora occupa, progettati
da Ernesto Rapisardi. Il Museo assunse da allora la
denominazione di Museo dell’Arte Classica.
L’esposizione dei calchi nella nuova sede, allestita
nell’estate del 1935, seguì il criterio di un ordine
cronologico tradizionale, sempre mantenuto dai successivi
direttori, tra cui ricordiamo in particolare Giulio Quirino
Giglioli, Giovanni Becatti, Sandro Stucchi, e fu conservato
anche dopo l’ampio intervento di restauro e rinnovamento