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STORIA
L'insegnamento di Antropologia fu istituito nella Facoltà di
Scienze alla Sapienza nel 1884. La cattedra fu affidata a
Giuseppe Sergi: filosofo, psicologo, antropologo e
pedagogista dai poliedrici interessi, che aveva già
insegnato all'Università di Bologna.
Si formò così un primo nucleo del Museo quando, nel
1887, l'allora Istituto di Antropologia trovò stabile
collocazione nell'antico palazzo del Collegio Romano, l'ex-
convento dei Gesuiti a due passi da piazza Venezia. Si
accedeva per una piccola porta al primo piano e appariva
subito un lungo corridoio con mobili e scaffali allineati sulle
due pareti, con all'interno collezioni antropologiche e
naturalistiche di varia antichità e provenienza. Da allora,
quel corridoio costituì la "galleria" del Museo , punto di
riferimento per la conservazione dei reperti, per la
didattica e per la ricerca.
Venne presto a costituirsi un insieme di reperti e collezioni
provenienti da tutto il mondo, che ancora oggi
rappresentano un patrimonio prezioso per lo studio della
specie umana nella sua variabilità, nel corso della sua
storia e della sua evoluzione, come pure per quella dei
primati non-umani attuali e delle varietà umane e ominidi
estinte.
Tra il 1929 e il 1935 il Museo si arricchì dei suoi reperti più
importanti: i crani neandertaliani di Saccopastore. Nel