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Ritratti di Tolomeo e Vespucci

(nella « Universalis Cosmographia» di Martino Waldseemiiller, 1507).

dalla tradizionale circa la distribuzione delle terre e dei mari sulla faccia
del globo.

    Difatti, tutti i Mappamondi disegnati dopo quest'ultimo viaggio ve-
spucciano rispecchiano l'accennata nuova concezione, aggiungendo un se-
condo emisfero con le nuove scoperte e rappresentando una grande terra
meridionale, una quarta mundi pars, indipendente dall'Asia. Dunque, si
doveva al Vespucci la rivelazione del Mundus Novus australe, distinto
dall'Asia.

    La spoglia mortale di Colombo era scesa da poco nella fredda solitu-
dine dell'avello, allorchè in un piccolo borgo della Lorena, a Saint Dié
(S. Deodato), veniva preparata la grave onta che la Storia è costretta
lamentare nei confronti del Grande Scopritore.

    Martino Waldseemiiller, più noto col nome grecizzato di Hylacomylus,
oscuro cosmografo appartenente al Gymnasium Vosagense fondato presso
la Corte Ducale di Lorena, dando alle stampe il 25 aprile 1507 un suo insi-
gnificante lavoro, dal titolo Cosmographiae Introductio, proponeva nel
Cap. IX che la parte del mondo « di recente scoperta dal V espucci, dovesse
dal di costui nome chiamarsi Amerigia, quasi Terra di Amerigo, o Ame-
rica, tanto più che e l'Europa e l'Asia avevano avuto il loro nome da
donne ».

    Il Waldseemiìller fu, senza dubbio alcuno, un ammiratore del Vespucci
e un entusiasta dei risultati dei suoi viaggi, viaggi che, allora, erano stati
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