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I due viaggi
accertati
di Amerigo
Vespucci.
Utet
Colombo, finchè visse, non nutrì dubbio o perplessità alcuna circa
l'appartenenza all' Asia delle terre da lui scoperte e se nel suo secondo
viaggio pretese la dichiarazione giurata da parte di tutti i compagni di
spedizione che Cuba fosse terraferma, e non isola, ciò serviva ad altro
scopo, perchè solo un'affermazione in tal senso poteva far buona presa
sull'animo dei Sovrani e convincerli che Colombo era realmente pervenuto
ai lidi dell'Asia, sua mèta prefissa. Se Cuba fosse stata dichiarata isola,
essa avrebbe potuto essere confusa con una delle tante che, pur dalla tra-
dizione, s'affermava esistessero nell'Oceano occidentale.
Il Continente o la terraferma al di là dell'Atlantico, non poteva essere
che l'Asia e, quindi, secondo il modo di pensare dei tempi di Colombo,
era quello l'unico mezzo per provare d'esservi arrivato.
Tale opinione, sappiamo che trovò un dissidente in persona di quel-
l'abate di Lucena (v. n. 76), che faceva parte della spedizione e non igno-
riamo neppure che venne trattenuto da Colombo nelle nuove terre, impe-
dendogli di rientrare in Spagna e di diffondere in patria quell'idea sovver-
titrice dei piani colombiani. Ma, pur senza il rimpatrio dell'abate di Lu-
cena, vi fu, egualmente, qualche altro che, in Spagna, manifestò forti