Il viaggio nel mondo del teatro inizia per me
nel 1982 ed è scandito da numerose tappe: la gestione di alcuni spazi associativi,
lideazione e la realizzazione di stagioni teatrali, rassegne e festival,
limpegno nelle sedi politico-istituzionali per non rendere circoscritto e
autoreferenziale levento teatrale.
Una serie di circostanze favorevoli ha fatto
sì che allinizio del 1996 la rotta di viaggio mi facesse giungere ad una
straordinaria nuova esplorazione,
lincontro con unesperienza
eccezionale, quella condotta da alcune persone disabili e da operatori culturali e
socio-sanitari dellAssociazione Laziale Motulesi .
Due anni dopo sarebbe giunta
lulteriore, grande occasione innovativa che il Progetto HORIZON "Diverse
Abilità" rappresenta.
Limpatto è stato immediatamente molto
"caldo" e coinvolgente e , come ogni grande incontro, ha provocato in tutti noi
fin dallinizio lintuizione della profondo cambiamento che avrebbe prodotto
nella vita professionale e personale di ognuno : insomma, un bel colpo di fulmine!
Attraverso percorsi diversi eravamo
sicuramente in quel punto decisivo della nostra esperienza individuale in cui la grande
strada comune del teatro (ed in particolar modo di un teatro sociale ) poneva mille
domande circa la ridefinizione della sua funzione sia nella prassi artistica che in quella
istituzionale e produttiva.
La magica pozione di questi tanti elementi ha
fatto sì che da allora non ci si sia più persi di vista : è stato un susseguirsi di
esperienze, progetti ed obiettivi entusiasmanti e, quel che più conta, di numerose
iniziative svolte insieme sia dal punto di vista ideativo che operativo:
due spettacoli ed un laboratorio-spettacolo
realizzati al Teatro Uomini dellOspedale C. Forlanini di Roma , con una crescita
progressiva della conoscenza e dellimpegno reciproci.
Il coordinamento del Progetto Europeo HORIZON
sta rappresentando per me la tappa di viaggio fino ad oggi più complessa, articolata ed
interessante in molti anni di esperienza progettuale ed esecutiva in ambito culturale e
politico; credo che per ciascuno degli operatori e dei fruitori del progetto questo
rappresenti un percorso di grande cambiamento, di strutturazione forte delle esperienze
formative, didattiche, artistiche ed imprenditoriali attraverso le numerose fasi che un
Laboratorio Teatrale Permanente si propone ed attua , in vista del decisivo passaggio a
compagnia teatrale integrata.
Tutte le collaborazioni e le competenze messe
in campo sono di grande qualità professionale ed umana ed è incredibile il patrimonio
costituito dallinterazione e dallintegrazione dei linguaggi, artistici,
scientifici e socio-sanitari, così come è rara e significativa la forte componente di
esposizione personale allinevitabile, affascinante rischio di mettere in gioco una
delle parti più profonde di sè, quella relazionale e comunicazionale, in cui ciascuno
scopre di non essere mai abbastanza "abile" nè mai del tutto
"disabile", ma che implica una costante capacità di rimettere in discussione
false certezze, improbabili verità, punti di osservazione ed acquisizioni non abbastanza
verificate e magari un po ideologiche.
E un continuo allenamento alla ricerca,
alla scoperta, a non dare nulla per scontato, facendo in modo che le regole del gioco
siano contemporaneamente rigorose ma duttili.
Ognuno di noi sta imparando ed insegnando
nuovi linguaggi e nuovi codici e, come non mai, diviene fortemente significativo un
viaggio europeo nelle diverse abilità, compresa quella di credere alla scommessa europea
soprattutto dal punto di vista culturale e della comparazione tra identità diverse, non
preoccupandosi finalmente soltanto di una unione monetaria ma anche e soprattutto del
diritto ad una piena cittadinanza europea di ognuno di noi, disabile o no, cittadino
libero di confrontarsi e di scegliere la propria appartenenza. Anche quella del cuore. |